La Shalabayeva rientra in Italia come una diva di Hollywood: «Ma non se se resto qui…»
«Voglio ringraziare il ministro Emma Bonino, il ministero degli Esteri e gli organi di informazione per essersi occupati del mio caso ed avermi consentito di tornare in Italia. Sono felice, sono molto felice di essere in Italia. Grazie a tutti». È stato un rientro da star, quello di Alma Shalabayeva, tra lacrime e saluti alla folla, forte di una popolarità scaturita dalla sua espulsione dall’Italia coronata da polemiche e incidenti diplomatici. La Shalabayeva, moglie del dissidente kazako Ablyazov, ha lasciato l’aeroporto di Fiumicino alle 13.25, dopo quasi un’ora e mezza dall’arrivo, a bordo di un’auto insieme anche a uno dei suoi avvocati e a un funzionario della Farnesina. Nel breve percorso dall’uscita di servizio attraverso la quale Alma Shalabayeva è passata con i suoi figli, protetta da un nugolo di agenti della Polaria, fino alla vettura che l’attendeva fuori l’aerostazione, la consorte di Ablyazov, agli arresti in Francia per vicende legate a crack finanziari, ha sorriso ed ha pianto a più riprese sotto il flash dei fotografi. Palesemente contenti anche i tre figli che hanno dispensato sorrisi a tutti i presenti. Ad attendere Alma Shalabayeva e la figlia Alua all’aeroporto di Fiumicino c’erano anche gli altri due figli, Madina e Madiyar, arrivati ieri a Roma con un volo da Ginevra e che hanno atteso la mamma in aeroporto fuori dalla vista dei giornalisti. Durante il disbrigo delle pratiche burocratiche, i tre figli hanno atteso la mamma in una saletta del cerimoniale di Stato assistiti da una dirigente della polizia di frontiera, la dottoressa Navarra.«Ancora non ho deciso quale sarà la mia destinazione finale: per ora sono in Italia e la mia felicità riguarda il fatto di essere riuscita a riunirmi alla mia famiglia», ha detto ancora la Shalabayeva, che non ha mancato di esprimersi con accenti drammatici. «Ho temuto per la vita di mia figlia. Hanno rapito me e mia figlia a causa di mio marito. Ci hanno lasciato andare sempre a causa di mio marito: i kazaki sperano così che apparire civili li aiuterà ad ottenere l’estradizione dalla Francia di Mukthar Ablyazov», ha concluso la donna, che resterà in Italia ancora per qualche giorno.