Far tornare An? Botta e risposta Storace-Rampelli
Il confronto a destra resta acceso. «In molti mi hanno chiesto, sia in pubblico che in privato, perché non ho incarichi al vertice del movimento per Alleanza nazionale. La risposta è semplice: non voglio rappresentare un ostacolo per l’unità della destra italiana, visto che Fratelli d’Italia non fa altro che rinfocolare polemiche nei miei confronti». A parlare è il segretario della Destra, Francesco Storace. «Alla Meloni dico solo che si illude chi divide». Immediata la replica di Fabio Rampelli: «Non mi piace parlare a mezzo stampa di argomenti che si potrebbero e dovrebbero trattare con conversazioni dirette. Tuttavia occorre precisare che il fatto che Storace sia uscito da An prima della nascita del Pdl e che il suo dissenso fosse diretto nei confronti del partito alla cui restaurazione intende oggi ispirarsi, è una verità». Aggiunge Rampelli, tra i fondatori di Fratelli d’Italia e vicepresidente del gruppo parlamentare alla Camera. «Il fatto che Luca Romagnoli abbia rifiutato insieme a Rauti di aderire ad An per andare in Fiamma Tricolore in polemica con le scelte di Fiuggi è storia. Il fatto che Adriana Poli Bortone – prosegue Rampelli- abbia deciso anche lei di sbattere la porta e di andarsene per fondare un partito che determinò la matematica vittoria di Vendola in Puglia non è contestabile. Il fatto che l’eredità di An sia stata raccolta da FdI, che vede al suo interno l’intero vertice dell’allora Azione Giovani, è un atro dato certificato dall’anagrafe, visto che è oggettivo. Anche perché – conclude – il principio di “eredità” prevede che i più anziani trasferiscano ai più giovani il loro patrimonio di conoscenze. In questo senso non c’è nessuna immagine più efficace della “generazione Atreju”, che ha scelto di ricostruire tutto quello che è stato distrutto dalle classi dirigenti degli ultimi 20 anni».