S’è concluso il lavoro dei “saggi”: si profila la fine del bicameralismo
«Missione compiuta»: così Gaetano Quagliariello annuncia la conclusione del lavoro del Comitato dei “saggi” per la riforma. Il ministro e il coordinatore del Comitato Luciano Violante hanno consegnato al premier Letta la relazione che è frutto del lavoro dei giuristi e dei costituzionalisti. Le parti principali della relazione riguardano la fine del bicameralismo perfetto (con la conseguente revisione dei poteri spettanti, rispettivamente, a Camera e Senato) e i maggiori poteri del premier, che avrebbe la facoltà di nominare e revocare i ministri nonché quello di sciogliere il Parlamento. Ma su quest’ultimo aspetto non c’è stata unità di vedute in seno al Comitato. «Lo sforzo – dice Quagliariello in conferenza stampa- non è stato trovare condivisione su ogni punto ma illustrare le varie soluzioni e le loro inevitabili connessioni, nella consapevolezza che la scelta politica dovrà essere fatta poi dal Parlamento con il Comitato dei 40, che dovrà agire in piena sovranità».
Circa la polemica sull’articolo 138 il ministro per le Riforme dichiara di non comprenderla «perché le commissioni bicamerali per fare le riforme sono state immaginate da sempre, anche da Scalfaro, che non credo possa essere sospettato di non essere custode della Costituzione». Considerata la «riproporzionalizzazione della rappresentanza dei partiti nel Comitato dei 40» e la previsione di un referendum confermativo al termine del percorso, Quagliariello considerata infondato il conflitto politico di queste ultime settimane. «Se qualcuno me lo riesce a spiegare, sono due mesi che cerco una risposta e non la vedo».