Se disturbi Marino mentre sogna a occhi aperti e bocca spalancata, ti becchi la discarica

9 Ago 2013 14:41 - di Francesco Signoretta

Vietato contestarlo, non si può neanche dire «sì, ma…». Ignazio Marino, il sindaco buonista che passeggia in bicicletta con il casco e spegne l’aria condizionata nell’aula del Campidoglio, non accetta critiche e s’inventa dittatorello: lui “sogna” e i suoi “sogni” devono tradursi in realtà, altrimenti ci rimane male, come i bambini che non riescono ad aprire il barattolo della Nutella. Proprio per questo, se qualcuno si mette di traverso lui si innervosisce (alla «lei non sa chi sono io») e consuma la sua vendetta. Il fatto che i cittadini abbiano “rovinato” la ridicola Notte dei Fori, spinti dalla disperazione per le notizie sulla discarica che sarebbe stata messa nella loro zona, nei pressi del Divino Amore, l’ha innervosito parecchio. Di solito la sinistra, in questi casi invoca sempre il “dialogo”, la convocazione di un tavolo, l’ascolto confessionale di chi contesta. Niente da fare, i cittadini non hanno avuto neppure il piacere di un incontro al ministero. Marino invece ha partecipato al vertice con il ministro Andrea Orlando e il presidente della Regione, Nicola Zingaretti. Cosa ne è venuto fuori? Semplice, la discarica si farà proprio a Falcognana, al Divino Amore. L’annuncio è stato accolto con incredulità e rabbia dai cittadini e centinaia di manifestanti sono rimasti in via Ardeatina in un’atmosfera surreale. Ma non è finita qui, giurano. E già sono partite nuove iniziative. «Marino ha ceduto al ricatto di tutti coloro che, per un pregiudizio infondato, vogliono che i rifiuti di Roma vengano smaltiti nel territorio del Comune – ha detto Gianni Alemanno – Falcognana può al massimo durare due anni e nessuno indica invece cosa succederà dopo. Non siamo disposti a rassegnarci a questa decisione perché improvvisata e superficiale». Ma non è la prima volta che Marino, da quando è sindaco, ha fatto “sanguinosi” dispetti. Sognava i Fori pedonalizzati e non appena i commercianti hanno “osato” dire che il suo sogno per loro sarebbe stato un incubo, si è immediatamente “vendicato” annunciando che in futuro l’area pedonalizzata sarà molto ma molto più ampia. E ai residenti di vari quartieri, scesi in piazza denunciando l’arrivo di numerosi nuovi nomadi, non ha risposto. Anzi, ha fatto capire che lui vuole Roma “città aperta”. Aperta a tutti, tranne ai romani.

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