E “la Repubblica”, che non sa più dire qualcosa di sinistra, chiede aiuto ai lettori…

20 Ago 2013 20:41 - di Mariano Folgori

Chissà, forse volevano festeggiare  i 60 anni di Nanni Moretti. O forse volevano semplicemente catturare qualche lettore un po’ svagato e annoiato . In ogni caso si tratta di comicità involontaria. Perché il sondaggio lanciato dal sito de la Repubblica sulle parole più “di sinistra” è cosa che fa ridere anche le papere. Roba da non crederci. Ecco come l’edizione on line del giornale f0ndato  da Eugenio Scalfari presenta l’iniziativa: «La sinistra smarrita, la sinistra confusa, la sinistra che non c’è. Dopo l’inchiesta di Repubblica -tentativo di capire le vecchie e nuove ragioni di essere e pensare a sinistra – un sondaggio per scegliere le vostre parole di sinistra.  Tra queste sceglietene tre, quelle che più vi somigliano (massimo tre risposte)». Queste le  alate parole sottoposte ai lettori: «Diritto, libertà, dignità, fratellanza, lavoro, moralità, equità,  uguaglianza, redistribuzione, gentilezza, scuola, solidarietà, welfare, riformismo, pace, cambiamento, sogno, progresso, fantasia, responsabilità, multiculturalismo, ambiente, ironia, memoria, laicità, tolleranza, bene comune, legalità, Resistenza, democrazia, coraggio». Insomma, la Repubblica ha indicato la nuova frontiera per rilanciare la  sinistra: aprire il vocabolario, scegliere alcune delle parole più belle e metterci sopra il marchio.

Non c’è male come gioco di società, il guaio è che ci saranno sicuramente tante “anime belle” che lo prenderanno sul serio. Che dire? Che neanche Nanni Moretti avrebbe saputo trovare un’idea migliore per sbeffeggiare un po’ la sua parte politica in uno dei dei suoi film più irriverenti. In ogni caso, a scorrere l’elenco    proposto da la Repubblica, non si può fare a meno di rilevare che, se queste sono le parole di sinistra, si tratta di un lessico davvero povero. Mancano le parole più importanti,  “cultura” e “civiltà”. E siamo contenti che ce le abbiano lasciate a noi di destra. Perché, senza cultura e civiltà, non ci può essere buona politica.

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