Papa Francesco: auguriamoci di poter invecchiare come il buon vino. E da twitter benedice «tutti per l’accoglienza a Copacabana»
«Che festa indimenticabile di accoglienza a Copacabana! Dio vi benedica tutti!». Papa Francesco si affida a un tweet per esprimere la sua gioia per la straordinaria partecipazione di giovani (fino a un milione) accorsi sul lungomare della spiaggia più famosa del mondo per l’inaugurazione della Giornata mondiale della Gioventù. Non si smentisce: è un papa “on the road”, che ama il contatto diretto con i fedeli, che non rinuncia all’odore acre dell’asfalto, che accarezza, bacia i bimbi, fa rallentare la Papamobile senza troni e vetri di protezione per abbracciare simbolicamente tutti. Ieri è stato letteralmente sommerso da una folla gigantesca in festa che è stata ripagata dai gesti del papa “venuto dalla fine del mondo”. Al tipico gesto della benedizione, ha alternato baci e ok con il pollice. Ha persino assaggiato dalla cannuccia un mate argentino che qualcuno gli ha offerto. In un breve saluto ai giovani ha scherzato sul tempo inclemente («mi hanno sempre detto che ai carioca non piacciono freddo e pioggia, ma siete dei veri guerrieri. Complimenti! La vostra fede è più forte di tutto») e mandato un saluto a Benedetto XVI («ha promesso che mi avrebbe seguito con le preghiere e guardato alla tv»). Ma il suo pensiero è per tutti. Non solo per i giovani che lo considerano il «vero Santo Padre del popolo», come lo ha definito commosso un ragazzo che da Bergoglio ha avuto l’onore di essere confessato. Oggi, nel suo breve angelus, nel Palazzo dell’Arcivescovado, dopo un incontro riservato con cinque giovani detenuti, il pontefice ha rivolto un pensiero ai nonni «sono importanti nella vita della famiglia per comunicare quel patrimonio di umanità e di fede che è essenziale per ogni società». Il dialogo tra generazioni – ha aggiunto – è un tesoro da conservare e alimentare. Citando il Documento di Aparecida ha ricordato che «i bambini e gli anziani costruiscono il futuro dei popoli; i bambini perché porteranno avanti la storia, gli anziani perché trasmettono l’esperienza e la saggezza della loro vita». Che noi si possa essere come il buon vino, che quando invecchia migliora, ha aggiunto sorridendo durante la messa a Rio celebrata con i confratelli gesuiti: «Dio ci doni la grazia di invecchiare con sapienza, di invecchiare con dignità».