Dire “Italia paese di mer…” è vilipendio alla nazione. Lo ha deciso la Cassazione

4 Lug 2013 17:43 - di Redazione

“Italia paese di merda”?. Se qualcuno lo pensa gli conviene non esternare pubblicamente il concetto per non incappare nel reato di vilipendio alla nazione. Lo ha stabilito la Corte di cassazione occupandosi del caso di un uomo di 71 anni, multato perché viaggiava di notte con un solo faro dell’auto acceso. L’uomo era stato condannato dalla Corte d’Appello di Campobasso a pagare una multa ad mille euro, pena interamente coperta da indulto. La sentenza è stata ora confermata dai giudici della prima sezione penale della Cassazione, che così si è espressa sul caso:

“Il diritto di manifestare il proprio pensiero in qualsiasi modo non può trascendere in offese grossolane e brutali prive di alcuna correlazione con una critica obiettiva”. “Il reato in esame non consiste in atti di ostilità o di violenza o in manifestazioni di odio: basta l’offesa alla nazione, cioè un’espressione di ingiuria o di disprezzo che leda il prestigio o l’onore della collettività nazionale, a prescindere dai vari sentimenti nutriti dall’autore”. Ecco perché il comportamento dell’imputato, che “in luogo pubblico, ha inveito contro la nazione”, gridando quella particolare frase, “sia pure nel contesto di un’accesa discussione dopo la contestazione elevatagli dai carabinieri per aver condotto un’autovettura con un solo faro funzionante, integra il delitto di vilipendio previsto dall’articolo 291 del codice penale”.

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