Lettera di Alemanno: “Non ci fermeremo, saremo ancora al servizio di Roma”
Cari amici e care amiche,
Il mio primo dovere, dopo questi intensi e difficili anni da Sindaco di Roma e dopo una campagna elettorale tutta in salita, è quello di ringraziare.
Ringraziare tutte le persone che nei diversi ruoli hanno collaborato lealmente con me, condividendo l’enorme e affascinate fatica di governare una città come Roma.
Ringraziare tutti i volontari e i militanti che si sono impegnati nei partiti della coalizione e nella lista civica, cercando di contrastare la marea montante della disaffezione dalla politica e dell’astensionismo.
Ringraziare tutti i romani e le romane che mi hanno dato comunque la loro fiducia, nonostante cinque anni di feroce campagna di demonizzazione che hanno amplificato al massimo i nostri errori e nascosto il duro lavoro da noi compiuto per salvare la Città dai debiti del passato e dalla crisi economica nazionale.
Abbiamo fatto il nostro dovere per servire la nostra città, anche se mi assumo in prima persona tutte le responsabilità di quello che non ha funzionato come doveva e di quello che non siamo riusciti a comunicare ai nostri concittadini per suscitare un più alto grado di partecipazione nella vita politica e sociale di Roma Capitale.
Quello che impressiona è l’altissimo grado di astensionismo che, al primo turno come al ballottaggio, ha caratterizzato le elezioni di Roma. Non era mai accaduto che più di un romano su due non partecipasse al voto per eleggere il proprio sindaco.
La coalizione che mi sosteneva ha raccolto 364.337 voti al primo turno e 374.883 voti al ballottaggio, esattamente gli stessi di quelli ottenuti a Roma nelle elezioni politiche del 24 febbraio scorso: 374.949 voti sia pure con ben altre percentuali di affluenza.
A fare la differenza tra questi due dati, ci sono stati soltanto i voti raccolti dalla lista civica “Cittadini X Roma” che rappresentano l’unico valore aggiunto rispetto alle normali aggregazioni del centrodestra in questo periodo a Roma.
Non siamo riusciti, quindi, a coinvolgere la maggioranza dei cittadini, allo stesso modo dei nostri numerosi sfidanti al primo turno e di Ignazio Marino al ballottaggio. Consapevoli di questo rischio, avevamo più volte sollecitato il nostro principale avversario ad impegnarsi in una campagna elettorale diversa, moltiplicando i confronti diretti sulle diverse proposte programmatiche. Purtroppo nel campo avverso ha prevalso la logica di chiudersi a catenaccio per non mettere a rischio il vantaggio acquisito. Il risultato è che Ignazio Marino si trova ad essere eletto da poco più di un quarto degli aventi diritto al voto.
Il mio primo impegno da consigliere comunale di opposizione sarà quello di andare ad incontrare questa metà di Roma che non si è espressa per capirne le ragioni e per trovare nuove forme di rappresentanza dei loro bisogni e delle loro speranze. In questo lavoro si concretizzerà il mio impegno a continuare a servire Roma anche in un ruolo diverso da quello di Sindaco.
Faremo un’opposizione seria: costruttiva e responsabile ogni qual volta si tratta di servire gli interessi reali della città, dura e determinata se invece dovremo difendere i valori irrinunciabili di Roma. Non ripeteremo l’errore del centro sinistra di fare un’opposizione ostruzionistica per bloccare le decisioni, anche quelle necessarie per Roma, pur di ostacolare l’avversario politico.
Quello che è certo è che non ci fermeremo, continueremo a rappresentare quello sforzo di visione della nostra città, radicata nella sua identità ma proiettata verso il futuro, un impegno progettuale in grado di creare lavoro e sviluppo, soprattutto per le giovani generazioni. Portare Roma fuori dalla crisi è fondamentale per ridare slancio a tutta l’Italia, superando la fase di stallo che stiamo vivendo.
Certamente Ignazio Marino non troverà Roma come l’abbiamo ereditata noi: oggi ci sono solide basi economiche e progettuali, su cui abbiamo duramente lavorato in questi anni, per costruire il futuro della città più bella del mondo.
E in questo futuro noi continueremo a interpretare un ruolo positivo e importante.