Il M5S incassa un’altra poltrona: alla presidenza della Vigilanza Rai il “masaniello” grillino Roberto Fico
Mentre il leader del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo dal palco di Paceco, nel Trapanese, continua a gridare contro i giornalisti, i grillini si prendono la commissione di Vigilanza della Rai. La maggioranza infatti avrebbe raggiunto, in un incontro tra i capigruppo Pd-Pdl, l’intesa sulle presidenze delle bicamerali e della giunta per le elezioni e autorizzazioni del Senato: il leghista Giacomo Stucchi al Copasir, Roberto Fico del M5S alla Vigilanza Rai e Dario Stefano (Sel) alla giunta di Palazzo Madama. Delle presidenze di Copasir, Vigilanza Rai e giunta per le Elezioni e Autorizzazioni del Senato si è parlato nel corso di una riunione tra i capigruppo di Pd e Pdl che si è svolta nel pomeriggio alla Camera. Luigi Zanda e Roberto Speranza per il Pd, Renato Schifani e Renato Brunetta, accompagnati da Maria Stella Gelmini, per il Pdl, si sono incontrati per circa un’ora in un ufficio nella galleria dei presidenti a Montecitorio. «Rispetteremo quanto prevede la legge per il Copasir e la prassi per Vigilanza e giunta, votando alla presidenza di questi organi esponenti dell’opposizione», si limita a dire Schifani a chi lo interpella al termine della riunione. Il voto sulle presidenze è in programma per domani: alle 13.30 è convocato il Copasir, alle 14 la Vigilanza Rai, alle 15.30 la giunta del Senato. Se ciò accadesse,ecco che cosa si propone di fare il Movimento grillino della commissione di Vigilanza: «Proporremo la creazione di un Consiglio degli Audiovisivi che nominerà i rappresentanti in consiglio di amministrazione cui potranno accedere sia normali cittadini per concorso pubblico su base meritocratica sia personale pescato dal bacino dei dipendenti», e la commissione di Vigilanza Rai «cesserà di esistere». È la proposta dello stesso Roberto Fico, candidato presidente, illustrata in una intervista al Corriere della Sera, perché, dice, «bisogna costruire un progetto di governance diretta, togliamo le mani della politica dalla tv pubblica». In realtà ha un sapore un po’ giacobino, ma tant’è. La priorità, spiega anche al Messaggero, non è quella di privatizzare due reti, e nel caso «serviranno norme sul conflitto di interessi», vero chiodo fisso, oltre che della sinistra, anche dei grillini. Il suo modello, aggiunge, è «la Bbc World. Sogno in una Rai risanata l’esenzione del canone per le fasce più deboli e per tutti gli altri un canone più equilibrato a seconda delle fasce di reddito». E poi, dice Fico, «canone più pubblicità non ha senso. Prima via l’uno, poi l’altra». Lo stesso Grillo si esprime dalla Sicilia su questo tema: «Il Movimento 5 stelle in due mesi ha fatto molto, tutte le leggi possibili, le interrogazioni, le petizioni, ma non esce niente perché c’è assolutamente un’informazione collusa, che non pubblica nulla», ha detto l’ex comico nell’ultimo giorno del suo tour per le Comunali in Sicilia. L’attacco procede parallelamente anche sul web: «Vespa vince il microfono di legno». Con questo titolo infatti Grillo sul suo blog annuncia i risultati del sondaggio sulla faziosità dell’informazione tv lanciato ieri: 81.381 i votanti. «Il conduttore di talk show più fazioso è Bruno Vespa, Porta a porta, premiato dal 30.12% dei votanti. Vespa si aggiudica il microfono di legno superando di quasi 10 punti Barbara D’Urso, Pomeriggio Cinque (22.24%) che però si consola con il podio assieme a Paolo Del Debbio, Quinta Colonna (18.65%)», rende noto Grillo. «Seguono Giovanni Floris, Ballarò (14.28%), Michele Santoro, Servizio Pubblico, (5.73%), il mitico Corrado Formigli, Piazzapulita (4.37%), Gad Lerner, Zeta (3.2%), Gerardo Greco, Agorà (1%) e Massimo Bernardini, TV Talk (0.42%)».