Gianna Nannini che sventola bandiera bianca: ora l’Inno ha anche un video perfetto per il Pd

26 Giu 2013 17:13 - di Guido Liberati

Un enorme bandierone bianco sventola al centro di piazza Montecitorio. La folla applaude e scatta foto. Ma non si tratta di una manifestazione politica. Davanti all’ingresso della Camera stanno girando un video musicale: protagonista Gianna Nannini che indossa un vestito bianco. La cantante senese sta girando la clip di Inno, canzone che Pier Luigi Bersani aveva scelto per l’ultima campagna elettorale del Pd. La Nannini ha scelto le principali piazze di Roma come location per il video: rappresentano il potere politico, spiegano dalla produzione. E ovviamente, date le premesse, non poteva mancare la piazza che vede passare ogni giorni i deputati. Questa mattina, la produzione ha girato davanti a Palazzo Chigi, sede del governo. Ma al posto della Nannini c’era la vincitrice di miss Italia, Giusy Buscemi, che ha attirato una nutrita folla di curiosi. Dietro la macchina da presa il regista Giovanni Veronesi, che ha anche partecipato come corista d’eccezione dell’Inno.

La scelta di adottare il brano come inno elettorale era stata annunciata con orgoglio dal leader democrat su Twitter: «Il nuovo disco di Gianna Nannini è bellissimo, ho scelto la sua canzone Inno e da domani accompagnerà il Pd». Nello scambio di convenevoli, la Nannini  aveva prontamente risposto: «Complimenti per la scelta! Finalmente qualcuno che si intende di musica! Inno è il pezzo più bello che ho scritto negli ultimi 20 anni!». Ma Stefano Menichini aveva bocciato la scelta. «A me l’Inno che Bersani ha scelto per la campagna elettorale del Pd non piace», aveva tagliato corto il direttore di Europa. «Toni un po’ tristi, nostalgici, lenti», mentre in campagna elettorale bisognerebbe suscitare «entusiasmo ed energia». Menichini era stato facile profeta di sventura, come emerge dal tracollo elettorale del Pd e del suo segretario. Oggi la canzone, che non ha avuto il successo sperato, viene riciclata in un videoclip, in uscita a fine anno, circa un anno dopo l’uscita dell’album. L’intento è chiaro: che la gente non associ più la canzone alla faccia di Bersani.

 

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