Pd e grillini travolti da un insolito destino: lacerati e col terrore dei Giuda e dei Caronte

5 Apr 2013 20:08 - di Girolamo Fragalà

Travolti da un insolito destino, ma stavolta non c’è neppure l’azzurro mare d’agosto a rasserenare gli animi. A ritrovarsi lacerati, dopo quasi un mese e mezzo dalle elezioni, sono i partiti che si sentivano unti dal Signore: il Pd e i Cinque Stelle. Entrambi avevano gridato A noi il governo, reclamando l’incarico, entrambi adesso navigano a vista, con la paura di spaccarsi. Tra i democratici si sussurra la parola “scissione” e si parla di «guerra tra Orazi e Curiazi». Sotto attacco finisce pure il direttore dell’Unità per il titolo in prima pagina: “No di Renzi al governo Bersani”. Richiesta di dimissioni, commenti durissimi, «così falsifica la realtà», «ci danneggia», «indebolisce la nostra azione e il partito». Tra i grillini, invece, c’è la sindrome di Giuda, si teme il tradimento, l’ex comico non ride più ed è costretto a chiamare i suoi a raccolta. Nei retroscena dei quotidiani si ipotizza l’addio di nove o dieci senatori Cinquestelle, pronti ad essere traghettati sull’altra sponda da un misterioso Caronte e in risposta, con atmosfera altrettanto misteriosa, si è svolta la riunione segreta dei grillini, con scene da vecchi film, con il pullman che cerca di depistare gli inseguitori, prendendo viottoli. Il “re” del web intima ai suoi di non mettere sui profili facebook le notizie sulla vita privata, per paura di un Grande fratello che li faccia finire nel tritacarne mediatico, mentre il Pd non riesce più a lavare i panni sporchi in famiglia. Un caos, ma c’era da aspettarselo perché democratici e grillini – pur essendo lontani anni luce – hanno condotto una campagna elettorale all’insegna del “vaffa” e niente più. Il “vaffa” dei Cinquestelle è stato uno slogan ripetuto per anni, quello del Pd è stato più elegante, tutto condensato nello smacchieremo il giaguaro, tormentone della rete che gli si è ritorto contro. Di contenuti neanche a parlarne, su ambedue le sponde. Ed è per questo che hanno condotto il dopo-elezioni solo con il pallottoliere. E ora sono finiti lacerati con l’incubo di due Caronte: quello che dovrebbe portare alcuni grillini sulla riva del Pd e quello che dovrebbe traghettare alcuni piddì da un’altra parte, non si sa ancora dove, alla ricerca del Renzi perduto.

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