Bersani e Renzi ai ferri corti: «Su grandi elettori telefonata da Roma…». E il giallo si infittisce

10 Apr 2013 21:14 - di Antonella Ambrosioni

«Qualche telefonata da Roma….»? Polemica al vetriolo, la rottura tra Renzi e Bersani è totale. La rabbia del sindaco di Firenze per l’esclusione tra i grandi elettori che dovranno partecipare all’elezione del Capo dello Stato è stato il pomo della discordia che ha atto deflagrare nervi già molto molto tesi. La nomina «mi avrebbe fatto piacere», sibila Renzi, a margine di un incontro a Trieste. «Rappresentare la mia Regione. Qualcuno mi aveva detto vai avanti tranquillo, ti votiamo, ma poi è arrivata qualche telefonata da Roma per fare il contrario…». Il sindaco di Firenze diventa di nuovo un caso all’interno di un Pd in frantumi. Il gruppo consiliare del Pd fiorentino, spaccandosi in due (10 contro 8) gli ha fatto lo sgambetto e ha indicato la sua terna. Tra i nomi non c’è quello di Renzi: «Sono cose che succedono – prosegue Renzi -, non era un diritto né me lo aveva prescritto il medico, ma non mi abituerò mai alla doppiezza». Ancora più velenoso il commento del sindaco sulla scelta di Alberto Monaci, presidente del consiglio regionale: «Hanno scelto di mandare delegato regionale un autorevole personaggio della politica e del mondo bancario senese. Auguri….. Io me ne faccio una ragione». Va su tutte le furie Bersani quando sente parlare di complotto e pressioni da Roma: ma quale telefonata, «chiedete a Telecom, non ho fatto nessunissima telefonata e pregherei di credere che, con tutti i problemi che ci sono, l’ultimo problema è decidere dei 494 nostri grandi elettori chi sia l’uno o l’altro», dichiara al Tg1 il segretario del Pd, in un’intervista in cui respinge ogni addebito». Ma ormai siamo ai ferri corti e il caso, anzi, il mistero buffo, non si chiude qui. Da Firenze, fonti vicine all’entourage renziano, rincarano la dose e spiegano al Corriere che sarebbe stato Valdimiro Fiammenghi, esponente di punta del Pd in Emilia Romagna di stretta osservanza bersaniana, a telefonare al presidente regionale Enrico Rossi e al capogruppo regionale chiedendo di dirottare il sostegno da Renzi al presidente Alberto Monaci. Rossi smentisce “>in maniera assoluta che gli “emiliani” mi abbiano telefonato per negare il sostegno a Renzi. Si tratta quindi – spiega il presidente toscano – di ricostruzioni di pura fantasia». Fantasia o meno, resta il fatto che la rottura tra Bersani e Renzi è ora totale.

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