Berlusconi: «Senza governabilità si faccia una nuova legge elettorale e si torni al voto»

1 Mar 2013 18:30 - di Redazione

Se le forze politiche non daranno un segnale di governabilità, serve una «nuova legge elettorale» e poi «nuove elezioni il più presto possibile», ha dichiarato nelle ultime ore il leader del Pdl ai microfoni di SkyTg24, aggiungendo che «l’Italia rischia molto. Tutti guardano a noi con preoccupazione: e se noi non daremo segni di essere capaci di governarci, avremo delle situazioni molto difficili con cui scontrarci». Bersaglio tornato dopo la tregua elettorale sotto il fuoco incrociato delle procure, annunciando ai cronisti una manifestazione di piazza per il 23 marzo prossimo contro quella parte di pm militanti sempre in trincea, Berlusconi spiega: «Che la nostra posizione sia forte nei confronti di una parte della magistratura che si comporta in questo modo è chiaro ed evidente. Ho già detto che tale comportamento è una patologia del nostro sistema, è un cancro della nostra democrazia». Un nodo che torna prepotentemente al pettine, quello della riforma della giustizia, che rischia di interferire pesantemente con la precaria situazione post elettorale in cui versa il Paese. Così, l’ex premier, promosso dal verdetto popolare, che nelle urne ha decretato piena fiducia al Pdl e al suo leader, torna a denunciare un atteggiamento politicamente persecutorio messo in atto contro di lui da una parte della magistratura che – ha dichiarato Silvio Berlusconi ai cronisti in tribunale a Milano – «utilizza la giustizia per combattere ed eliminare gli avversari politici che non si riescono a sconfiggere con il sistema democratico delle elezioni». Finita la tregua della campagna elettorale, la magistratura è tornata dunque prontamente in campo, più agguerrita e tempestiva che mai. Il calendario dell’offensiva giuridica che coinvolge diverse procure sparse per la penisola è fitto: intanto, riprenderà domani in tribunale a Milano, con gli interventi delle difese, tra cui quella di Fedele Confalonieri, il processo in appello sul caso Mediaset. Già oggi il pg ha chiesto la conferma della condanna a 4 anni di carcere inflitta in primo grado a Silvio Berlusconi e 3 anni e 4 mesi di reclusione per lo stesso Confalonieri invece assolto dal Tribunale. L’arringa della difesa del leader del Pdl è fissata per il prossimo 9 marzo, mentre per la sentenza, attesa per il prossimo 23 marzo, potrebbero allungarsi i tempi.

 

 

 

 

 

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