Ma com’è che su Monte Paschi non escono intercettazioni?

21 Feb 2013 11:56 - di Marcello De Angelis

In Italia non c’è un procedimento giudiziario – nemmeno le cause di divorzio – su cui non escano anticipazioni di atti o stralci di intercettazioni sui giornali, in particolare sul Fatto e il Corriere della sera, che sembrano avere canali preferenziali con le cancellerie dei tribunali. Le conversazioni di Berlusconi, private e non di rilevanza penale, le abbiamo lette tutte sul quotidiano di Via Solferino per anni. Abbiamo letto le conversazioni su Calciopoli, sull’esistenza (fantasiosa) di una loggia P4, quelle dei costruttori sadici che ridevano del terremoto a L’Aquila, quelle sui contatti di questo o quel politico con camorristi, mafiosi e ‘ndranghetusi. Gli italiani ebbero modo di avere anche eco della famosa conversazione in cui Fassino disse a Consorte “allora abbiamo una banca?” parlando dell’acquisizione della Bnl. La lista potrebbe essere infinita. In Italia si ha l’impressione che i telefoni siano tutti collegati con le procure e che da lì ci sia una deviazione diretta verso le redazione dei giornali amici. Eppure, sullo scandalo Mps – che comunque sembra abbastanza rilevante – non esce nemmeno un commento tra un dirigente e un suo amico sul culo della nuova segretaria. Mps, per tutti, significa Pd. Giusta o sbagliata questa è la percezione che ne hanno gli italiani. Tant’è che lo scandalo pare abbia inciso negativamente sulle intenzioni di voto per Bersani. Eppure le uniche “indiscrezioni” che escono sulla stampa tirano in mezzo esponenti del Pdl. Forse che Berlusconi, nella sua inarginabile potenza malefica controllava in realtà anche le banche dei comunisti? Non si arriva a dire tanto, ma si “rivela” che alcuni esponenti del Pdl toscano avrebbero il conto corrente presso la banca sotto esame… Pagliacciate a parte, sappiamo che se anche solo un consigliere comunale di Forza Italia avesse chiesto uno scoperto al direttore di una filiale periferica, l’intercettazione sarebbe in prima pagina. E allora – muoio dalla curiosità – cosa si cela dietro questo mistero? Possibile che per la prima volta nessuno abbia intercettato nessuno? O forse Mussari non usa i telefoni? O forse nelle intercettazioni ci sono così tanti nomi, cifre e fatti che farebbero saltare proprio i politici che qualche magistrato sente più vicino? O magari le carte sono in mano a qualcuno che sta dettando al Pd le regole su ciò che dovrà accadere dopo le elezioni in caso di vittoria di Bersani? Magari consigliandolo in merito allo spacchettamento e alla vendita di Finmeccanica e Eni a cordate straniere? Magari favorendo, con operazioni simili alle finte privatizzazioni di Amato e Prodi, le banche d’affari che fanno la cresta sulle transazioni e le acquisizioni? Magari facendoci così tanti soldi di commissioni da ripianare i buchi di cassa registrati col tonfo del 2008? Scherzavo. Lo so che è fantapolitica. I rapporti tra tecno-politica e grandi gruppi finanziari speculativi sono una fantasia. Ce lo ha assicurato Monti (con la garanzia di Napolitano). E chi lo sa meglio di lui?

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