L’Ugl sceglie il centrodestra: stop all’Imu, risposte per gli esodati e un fisco amico delle famiglie

21 Feb 2013 17:57 - di Giovanni Centrella

Siamo ormai alla vigilia di elezioni politiche tra le più cruciali della storia della nostra Repubblica. Dopo un anno di governo tecnico che ha prodotto scelte micidiali solo per una parte della popolazione, peraltro la più debole e la più indifesa, è arrivato il momento di scegliere per cambiare, gettando le basi di un futuro migliore. Non possiamo illuderci però: ciò che ci attende non sarà meno difficile da sopportare, ma proprio per questo sarà imprescindibile una reale condivisione dei sacrifici tra chi più ha e chi meno ha, insieme a un allentamento della morsa del rigore. Solo così potremo uscire dalla “depressione”, economica, sociale e morale, nella quale il Paese è caduto. L’anno appena trascorso ha inferto a chi vive di reddito da lavoro e da pensione più di un colpo di grazia: gli esodati, la riforma delle pensioni, la riforma del lavoro con i due punti più dolenti ovvero lo scardinamento dell’articolo 18 e il ridimensionamento degli ammortizzatori sociali, l’Imu, la più iniqua delle tasse che ha portato a un blocco totale del mercato interno. Bisogna invertire questa rotta che porterebbe l’Italia e l’Europa, guidata dagli interessi di parte della cancelliera tedesca Angela Merkel, a un naufragio.

L’Ugl ha espresso la sua scelta di campo, il suo aperto sostegno al centro-destra e ai movimenti che lo compongono, come in particolare “Grande Sud”. Una scelta dovuta non solo a due importanti e significative candidature per il nostro sindacato, quella per il Pdl di Renata Polverini, nel collegio Camera 1 del Lazio, e per Grande Sud di Salvatore Ronghi al Senato in Campania, sindacalisti storici della nostra Organizzazione. Ma anche perché la possibilità reale di uscire dal pantano in cui ci troviamo oggi verrà solo da un governo forte, sorretto dalla “chiarezza” dei numeri, non certo da un esecutivo di larghe intese. Il Pdl risponde alle nostre richieste che sono l’abolizione dell’Imu, una riforma fiscale con l’introduzione del quoziente familiare, la detassazione totale dei nuovi assunti under 35 e over 50. Dunque la nostra battaglia è chiara e aperta, perché questo è il momento delle scelte, dalle quali non tornare più indietro. Se davvero vogliamo allontanarci dal baratro.

*Segretario generale Ugl

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