L’avvocato Bongiorno stavolta non difende Fini: «Ha sbagliato a sciogliere Alleanza nazionale»
«Più volte ho detto a Fini che Alleanza nazionale e Forza Italia non si dovevano fondere. Sin dall’inizio ho capito che la cosa non poteva andare avanti». Così Giulia Bongiorno, ospite del web show Blogo.it condotto da Antonello Piroso, critica il suo leader per la scelta di far nascere il Pdl. «All’inizio della legislatura – ha spiegato l’esponente di Futuro e libertà – An doveva fondersi con Forza Italia e avevano detto a me e Nicolò Ghedini di costruire insieme un programma sulla giustizia. Sin dall’inizio a me è stato rapidamente chiaro che era assolutamente impossibile fare quello che ci avevano detto. La prima legge che volevano fare era quella del bavaglio ai giornalisti sulle intercettazioni». Poi sulle obiezioni di Francesco Storace per la doppia candidatura al Parlamento e alla presidenza della Regione Lazio per i centristi d Monti che le consente comunque di avere una poltrona, la risposta è un esercizio di stile da autentico principe del foro: «Il mio – ha spiegato l’avvocato di Andreotti e di Sollecito – non è un paracadute. Il paracadute presuppone che un candidato alla regione chieda ai suoi un qualcosa per restare in Parlamento. Qui era pacifico che io fossi il numero due al Senato. Poi mi hanno chiesto un impegno diretto in regione e ho detto si. È un doppio impegno. Il paracadute cronologicamente è invertito». Ad Antonello Piroso che le chiedeva il perché nella simbolo della sua candidatura alle regionali non ci fosse il logo della Lista Monti, l’avvocato risponde «La candidatura mi è stata chiesta esplicitamente da Fini e Casini concordata con Monti. Sono anche nella lista Monti al Senato. È chiaro che Fini e Casini erano quelli che avevano più interesse. C’è un’armonia assoluta».