L’addio del Papa, bagno di folla in piazza San Pietro: «Resto sulla croce in modo nuovo, al servizio di Dio»

27 Feb 2013 12:13 - di Sandro Forte

Commozione, gioia, affetto. C’è tutto questo nel saluto del Papa ai fedeli accorsi a testimoniargli la propria vicinanza. Tanti, almeno centocinquantamila hanno accolto con un lungo e caloroso applauso l’arrivo di Joseph Ratzinger in piazza San Pietro per la sua ultima apparizione pubblica in veste di Pontefice. Il Santo Padre ha attraversato la piazza a bordo della papa-mobile che si è fermata per consentirgli di baciare un bambino. Già due ore prima l’inizio della sua ultima udienza metà della piazza si era già riempita. Il Papa ha ringraziato i fedeli, i cardinali e tutti i collaboratori: «Non mi sono mai sentito solo, grazie». Dalle 20 del 28 febbraio non sarà più Papa, ma potrà conservare il titolo di «Papa emerito Sua Santità Benedetto XVI». La veste sarà una veste talare bianca senza la mantellina e indosserà semplici scarpe marroni, donategli da alcuni artigiani messicani. Giovedì alle 17 Benedetto XVI lascerà la Capitale in elicottero con destinazione Castel Gandolfo.
«In questo momento c’è in me una grande fiducia – ha esordito Papa Ratzinger – La comunità dei credenti ascolta e accoglie la parola di Dio e questa è la mia fiducia». Poi ha ricordato: «Quando il 19 aprile di otto anni fa ho accettato il ministero petrino, ho avuto una solida certezza… in quel momento le mie parole sono state “Signore, perché mi chiedi questo? È un peso grande che mi metti sulle spalle ma, se tu me lo chiedi, accetto, sicuro che tu mi aiuterai anche con tutte le mie debolezze”. Otto anni dopo – ha proseguito il Pontefice dimissionario – posso dire che il Signore mi ha aiutato e mi è stato vicino. Ho potuto percepire quotidianamente la sua presenza». Poi ha aggiunto di essersi sentito «sicuro nell’abbraccio della vostra comunione». E ha aggiunto: «Non abbandono la croce ma resto sulla croce in modo nuovo». La Chiesa ha vissuto in questi anni «momenti di gioia e di luce ma anche momenti non facili – ha continuato Benedetto XVI – Il Signore ci ha donato tanti giorni di sole e di brezza leggera, ma ci sono stati anche momenti in cui le acque, su cui si muove la barca di Pietro, erano agitate e il vento contrario…». Tuttavia «ho sempre saputo che nella barca della Chiesa – che non è mia, non è nostra, ma è sua – c’è il Signore». E il Signore «non la lascia affondare: è lui che la conduce anche attraverso gli uomini che ha scelto. Questa è stata ed è una certezza che nulla può affondare. In questi ultimi mesi ho sentito che le mie forze erano diminuite, e ho chiesto a Dio di farmi prendere la decisione più giusta non per me, ma per la sua Chiesa. Ho fatto questa scelta sofferta per amore della Chiesa, avendo sempre davanti il suo bene e non il mio», ha detto Joseph Ratzinger. Poi ha parlato del lato privato del suo ministero: «Qui permettetemi di tornare ancora una volta al 19 aprile 2005. La gravità della decisione è stata anche nel fatto che da quel momento in poi ero impegnato sempre e per sempre dal Signore. Sempre, chi assume il ministero petrino non ha più alcuna privacy. La mia decisione non è quindi un ritorno a una vita privata, fatta di conferenze e viaggi – ha voluto sottolineare – Non ritorno alla vita privata, non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso. Non porto più la potestà degli uffici per il bene della Chiesa, ma resto nel recinto di San Pietro. La mia vita attiva, o passiva, appartiene totalmente all’opera di Dio».

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