Sull’Imu noi dell’Ugl avevamo (purtroppo) ragione

10 Gen 2013 17:35 - di Giovanni Centrella

Chi segue l’Ugl sa quante volte abbiamo invitato il governo tecnico a riconsiderare l’Imu anche per evitare un impoverimento del ceto medio-basso, già tartassato da riforme e manovre ispirate al rigore. In particolare abbiamo sempre chiesto che non venisse applicata alla prima casa uso abitazione civile, escludendo quelle di pregio e di lusso ovviamente. L’Europa due giorni fa ci ha dato ragione: l’Imu potrebbe essere migliorata rendendola più progressiva, cioè più equa. Non si è limitata a questo, perché la Commissione nel suo Rapporto 2012 su Occupazione e sviluppi sociali ha indicato anche la strada: agire sui valori catastali, aggiornandoli e adattando l’imposta a quelli di mercato, definendo meglio il concetto di residenza principale e secondaria. Dunque ci siamo, avevamo ragione. Ma un po’ di sana autocritica da parte dell’Europa sarebbe stato il caso di farla, giusto per evitare che il rigore sostenuto fino all’altro ieri non porti al naufragio l’intero continente, Paesi più “virtuosi” compresi. Ecco perché si fa difficoltà a essere contenti di avere ragione: intanto perché il salasso c’è stato e lavoratori, pensionati e famiglie sanno  di cosa sto parlando. Inoltre ci preoccupa il nuovo atteggiamento dell’Europa e la preoccupazione che, si passi il gioco di parole, tanti organismi internazionali stanno dimostrando verso la recessione in atto in Italia, pur dando ragione così agli allarmi lanciati dal sindacato, anche da quello “riformista” come il nostro. Adesso sì, dall’Ocse all’Fmi, sono arrivati all’Italia inviti a spostare la tassazione dal lavoro alla proprietà. Perché c’è voluto così tanto tempo? Evidentemente la paura c’è ed è tangibile di fronte alla recessione di un Paese importante, quale è il nostro nel consesso europeo e nel mercato globale; solo noi non l’avevamo capito, e questo è un danno creato dalla propaganda politica portata avanti del centrosinistra con Berlusconi al governo. Come vogliamo metterci rimedio? È questa semplicissima domanda, l’unica che veramente abbia senso, alla quale tutti i partiti dovrebbero rispondere. Sull’Imu siamo in perfetta sintonia con il Pdl. E sulle famiglie? L’Ugl crede ancora al quoziente familiare e crede sempre che non si possano eludere soluzioni contro l’impoverimento del ceto-medio.

*Segretario generale dell’Ugl

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