Il giornale dei vescovi prova a stanare Casini & C. «Siate chiari sulle unioni omosessuali»

19 Gen 2013 12:16 - di Redazione

Sulle coppie gay «non battute ma scelte chiare». È l’invito che il quotidiano cattolico Avvenire rivolge ai leader politici e ai partiti impegnati nella campagna elettorale. «La girandola dei detti e dei contraddetti dei vari leader (e di qualcuno più di altri) non dà requie – scrive oggi il direttore Marco Tarquinio rispondendo a un lettore -. Ne abbiamo avuto prova anche nelle ultime ore. Leggeremo, perciò, con sincero interesse tutti i programmi di partito e di schieramento, che non possono essere ridotti a battute seminate dai leader in una trasmissione o l’altra. Anche se – prosegue – pure le battute contano e ogni parola pesa». Secondo Tarquinio, oltre alle gravi questioni legate al lavoro, alla crisi economica, all’ambiente, al degrado «morale e civile», «ci sono questioni di cui oggi si discute persino con leggerezza, ma che sono destinate a investire e a condizionare le esistenze e le attività fondamentali di persone e comunità: il valore della vita umana e del ‘luogo’ dove essa è generata e primariamente educata, cioè la relazione forte (matrimoniale, secondo la nostra cultura giuridica e umanistica oltre che religiosa) tra una donna e un uomo». Spiega il direttore del giornale dei vescovi che «averlo chiaro non significa “aver paura” di qualcosa, ma andare incontro al futuro con consapevolezza e valutando a dovere le conseguenze di ogni scelta».

Avvenire torna sull’argomento per il secondo giorno consecutivo, come a voler stanare quei candidati che finora sono stati ambigui. Ieri, promuovendo la chiarezza di Monti, ha anche bocciato un paio di esponenti, tra loro il segretario Udc, l’unico leader che si rifà esplicitamente ai valori cristiani. «Quando politici, come Anna Finocchiaro o come – per la seconda volta in poco tempo – Pier Ferdinando Casini, dicono di no (con più intensità Casini, con meno Finocchiaro) al matrimonio gay ma poi parlano con ambivalenza di “diritti civili di convivenza” o “diritti civili di coppia” dicono una cosa che non hanno pensato abbastanza o che hanno pensato troppo. E, secondo noi, male». Pier Ferdinando avvisato, mezzo salvato.

Sul tema è intervenuto Benedetto XVI ribadendo che la Chiesa dice sì «alla dignità e bellezza del matrimonio come espressione di fedele e feconda alleanza tra uomo e donna e il no a filosofie come quella del gender si motiva per il fatto che la reciprocità tra maschile e femminile è espressione della bellezza della natura voluta dal Creatore”. Aperture ai matrimoni gay sono arrivate da Beppe Grillo e da Antonio Di Pietro.

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