Berlusconi: “Siamo già al 22%. Monti? Un professore con lo stipendio sicuro”
Prosegue il botta e risposta quotidiano tra Mario Monti e Silvio Berlusconi. Il professore ha esternato a Unomattina. La replica del Cavaliere è arrivata poche ore dopo da Radio Radio. “Monti è un professore e i professori parlano sempre ex cathedra e non accettano di essere contraddetti. Sono lontani dalla realtà che guardano dal buco della serratura mentre hanno lo stipendio sicuro e non conoscono le difficoltà che ha un’impresa”. Sul suggerimento di Monti di “tagliare le estreme” Berlusconi commenta così: “Che ci siano in politica delle estreme a sinistra e un po’ meno a destra e che sarebbe meglio non ci fossero, è chiaro. E’ per questo che invito gli italiani a dare il voto ai due partiti che sono espressione di un bipolarismo maturo”. Si è quindi detto sicuro della possibilità di un risultato positivo perché in Italia “c’è una maggioranza di cittadini che non si riconoscono nella sinistra”. Ha poi annunciato che andrà alla trasmissione di Santoro senza alcuna paura ed è stato polemico con Monti: se va lui in tv non succede niente, se ci vado io, piovono critiche. Durissimo l’attacco sferrato contro i magistrati. Dopo aver detto che i pm alla Ingroia sono il cancro della democrazia ha parlato di Travaglio come “un genio del male, un pm mediatico”. Quindi l’affondo contro la magistratura, secondo la tecnica berlusconiana che è quella di alzare i toni per dettare l’agenda mediatica: “Chi fa il pm ama fare il male agli altri. Io amo fare il bene. Non tutti i pm? Se uno non è così non fa il pm”. Sull’ipotesi di un passo indietro per trovare l’accordo con la Lega ha risposto così: “Posso fare il ministro dell’Economia, il ministro degli Esteri, qualunque cosa giovi al mio Paese e a coloro che non si riconoscono nella sinistra. Il mio problema non esiste”. Ha da ultimo citato il “tradimento” di Fini che ha minato la maggioranza di centrodestra dall’interno costringendo il governo a dimettersi per passare la mano a Monti che ha causato l’attuale “fase di recessione”. E si è detto sicuro di un risultato positivo: “Siamo oltre il 20%. Eravamo al 14% dopo un anno di assoluto silenzio mio. A questo si deve aggiungere il partito Fratelli d’Italia che in amicizia con noi ha fatto Ignazio La Russa. Siamo al 22,6% contiamo di arrivare a quel 40% che ci hanno dato gli italiani nel 2008”.