Con Lando Fiorini il cabaret non invecchia mai
Quarantacinque anni e non sentirli. Tutto era iniziato in una cantina in via dei Salumi, con tante idee e pochi mezzi. Poi il Puff di Lando Fiorini, in via Giggi Zanazzo, ha decollato e ha lanciato il fior fiore degli attori comici e satirici, da Montesano a Pippo Franco a Leo Gullotta. È uno dei luoghi cult della romanità doc. Con il nuovo spettacolo Ieri, oggi e… Romani prosegue un cammino oggettivamente difficile.
La realtà supera la fantasia
La satira non se la passa tanto bene in questo momento. La realtà ha superato di gran lunga la fantasia ed è difficile fare satira, sia politica che di costume. La conseguenza è che quasi nessuno la fa più. A meno che uno non sia un fuoriclasse. Lando è sicuramente uno di questi. Qualcuno, del resto, deve pur tenere in mano l’egida di una tradizione cabarettistica tipicamente romana, nata con le pasquinate e le sublimi invettive di Trilussa. Una romanità a cui ha reso omaggio anche un altro “grande” del teatro comico come Pierfrancesco Pingitore, che nel suo libro recente, Memorie del Bagaglino, ha ricordato la genesi del Puff e soprattutto la maturazione di un artista come Lando Fiorini, “messo in campo” una sera per sostituire la grande Gabriella Ferri e poi diventato una splendida realtà della canzone romana e italiana. Protagonista di una celebre edizione del “Rugantino” di Garinei e Giovannini, con musiche di Trovajoli, Fiorini ha avuto modo di lavorare con il grande Aldo Fabrizi. Un attore che ha lasciato il segno nella vita di Lando e al quale spesso dedica omaggi, recitando delle sue poesie che pochi in Italia conoscono.
Sembra ieri che Lando Fiorini ha festeggiato con amici e attori i 40 anni del suo Puff e già sono passati altri cinque anni. «Ce la faremo ad arrivare a Cinquanta?», chiede Lando al suo pubblico. La risposta è una sola: «Certo che sì, se la tempra e la volontà lo assistono come oggi». Lui ci scherza, ma anche con un po’ di pancetta in più e la chioma argentata il prodotto non cambia: 45 volte Puff. Ieri, oggi e…Romani di Valter Delle Donne, Giancarlo Borrelli e dello stesso Fiorini (che cura anche la regia) con le belle musiche di Vincenzo Romano, riconcilia col sorriso. «Questo nuovo spettacolo è una bella cavalcata nella storia di questo teatro», dichiara Lando Fiorini.
Un tesoro nei sotterranei
«Questa volta abbiamo voluto fare le cose in grande. Alle spalle del palco c’è uno schermo gigante, dove passano filmati originali in bianco e nero della famosa “Settimana Incom” cinematografica, addirittura ci sarà un filmato che documenta l’apertura del Puff, quando eravamo a via dei Salumi. Questa volta offro uno spettacolo complesso, faticoso, ma bello, che sicuramente suscita emozioni e ricordi al pubblico». Sì, perché la scorsa estate nei sotterranei di via Zanazzo, dove ha sede il Puff, l’attore e gli autori hanno scoperto un vero e proprio tesoro, un archivio, un patrimonio inestimabile di risate, battute, raccolte in quarantacinque anni di spettacoli, stipate tra copioni ingialliti. Allora si sono messi tutti di buona lena nel rispolverare alcune di queste “perle” del teatro comico che hanno fatto epoca.
Le canzoni della tradizione
Non mancano riferimenti alla situazione economica di oggi, ma soprattutto non manca la sua voce, quella di Lando Fiorini, che non sembra risentire minimamente del tempo che passa. Per questo ha accolto le richieste che il pubblico gli faceva da anni: cantare di più le belle canzoni del repertorio romano classico. Del resto, se non le ascoltiamo al Puff dal vivo dove è possibile farlo? «Per questa nuova stagione – dice Lando – ho riconfermato il cast dello scorso spettacolo: ci saranno il poliedrico Camillo Toscano con le sue imitazioni, la soubrette Laura Di Mauro e l’attrice Simona D’Angelo».
Puff vuol dire anche quasi mezzo secolo di Roma, di una romanità doc, oggi purtroppo dispersa. Anche Trastevere non è più quello di una volta e trovare tracce del calore umano che si respirava in certi vicoli è un’impresa da “archologi”. «Qui a Trastevere c’è la mia vita – ama raccontare Lando – Sono nato al numero 6 di vicolo del Cinque e quando ero piccolo giocavo a pallone a Santa Maria in Trastevere. A Trastevere vorrei più romani e soprattutto più sorrisi e più pulizia. Con l’arrivo di tanta gente nuova si è perduta l’amicizia tra i trasteverini. Purtroppo non ci sono più il calore delle cose semplici e il rapporto vero che riuscivi ad instaurare con gli altri».
Ma non siamo “coatti”…
Una serata al Puff, dunque, diventa un’occasione per ritrovare questo spirito autenticamente popolare e questo calore. Un’occasione soprattutto per demolire alcuni stereotipi diffusi. «Troppo spesso i romani vengono dipinti in tv come “coatti” che non sanno parlare, volgari. Invece non è così – si ribella Fiorini – Il romano autentico era quello interpretato da Fabrizi, Anna Magnani. Perché ci dipingono come non siamo?». Per questo in ogni spettacolo di questi “splendidi 45 anni” non sono mai mancati omaggi e ricordi di questi “campioni” di romanità. E per questo vale la pena tenersi caro questo “piccolo-grande tesoro” di romanità che Lando e i suoi tengono a lucido con tanta professionalità e amore.