Torna l’antiberlusconismo militante (e pornografico)
Rieccoli, ci riprovano. Con le stesse argomentazioni, fotocopia delle fotocopie. Le elezioni si avvicinano, Di Pietro e Vendola parlano come se nell’ultimo anno non fosse cambiato nulla, come se non fossero arrivati i tecnici (e i banchieri) al governo e la situazione economica non fosse peggiorata. Hanno un’unica ossessione, il Cavaliere, che forse ogni notte appare in sogno a tutt’e due. «Dobbiamo lavorare contro il pericolo di un ritorno del berlusconismo», ha annunciato Di Pietro alla festa dell’Idv lanciando un appello agli italiani: «Datemi una mano» perché il diavolo è dietro l’angolo. Sembra non rendersi conto che non c’è più nessuno, da Nord a Sud, che sia attratto da queste sirene, dalle polemiche sul conflitto d’interessi e da tutte le argomentazioni stucchevoli usate contro l’ex premier. Ma anche Vendola ha recitato la stessa parte: «Il compito del centrosinistra deve essere quello di congedarsi dal berlusconismo», ha ribadito puntando il dito contro la cultura berlusconista che ha prodotto «un machismo sessista e pornografico che noi dobbiamo assolutamente combattere». Di Pietro, però, ha cambiato discorso e l’ha spostato sulle alleanze del centrosinistra: «Se la foto di Vasto viene scattata con Casini e senza l’Idv diventa una foto di atti impuri…». Appunto, machismo sessista e pornografico.