«Caro ministro, non le daremo tregua»

3 Set 2012 20:05 - di

«Caro ministro, sappia che non le daremo tregua»: è questo l’incipit della lettera inviata dall’assessore regionale del Pdl e promotrice della Rete Patrioti nel nordest, Elena Donazzan, al ministro degli Esteri Giulio Terzi. Nella lettera, chiedendo «perdono per il tono poco istituzionale», la Donazzan scrive: «Lei ed il suo governo forse vi siete dimenticati di due italiani, che vestono la uniforme della Marina Militare Italiana, ostaggio da 195 giorni di uno Stato straniero. Sappiate – continua la missiva – che gli italiani veri non li dimenticano e li ricordano in ogni momento, modo, occasione, è esposto il manifesto con la fotografia di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone in diversi luoghi pubblici tra cui il municipio di Latina come quello di Trieste, in studi professionali a Bassano del Grappa (Vicenza) come a Palermo, in case private come sul cruscotto retrovisore di auto di cittadini anonimi. È la fotografia – prosegue la Donazzan – che lei dovrebbe avere nel suo studio per poterla guardare ogni mattina perché, egregio signor ministro, dovrebbe sentire su di sé la responsabilità di quei due uomini e dovrebbe sentirsi addosso il peso della fierezza che c’è nello sguardo di quei due straordinari soldati, e tanto perché lei provi a ricordarsene, le invio questa immagine». L’assessore regionale si riferisce ad una delle numerose foto che ha ricevuto e continua a ricevere dai cittadini immortalati in manifestazioni di vario genere pro marò. «Sappia – conclude la Donazzan – che inviterò tutti coloro che hanno fatto, fanno o faranno qualcosa per non dimenticare i nostri marò a renderla edotta… chissà che facciate qualcosa anche voi».
Immediata la replica del titolare della Farnesina: «I marò torneranno a casa. È impegno del governo, del parlamento, e di coloro che positivamente, costantemente, offrono il loro contributo di lavoro, di sostegno, e di coesione nazionale. I sentimenti di forte attaccamento alle nostre forze armate – prosegue il ministro nella sua risposta alla Donazzan – e agli uomini e alle donne che in condizioni difficili, e anche di pericolo, operano in patria e all’estero per garantire la dignità dell’Italia e la sicurezza degli italiani, sono esattamente quelli che muovono, ogni giorno, l’azione del governo e mia personale per assicurare il ritorno in patria di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. L’attenzione è costante e non c’è tregua, né bisogno di mettere foto sulla scrivania, perché l’attenzione delle Istituzioni dello Stato, tutte, è quotidiana, collegiale e costante: con l’unico obiettivo di far valere le ragioni dell’Italia in questa delicata questione di giurisdizione internazionale e riportare a casa i nostri marò. In questa vicenda – scrive Terzi – è impegnato il governo, che riferisce ai parlamentari, con i quali è in stretto collegamento e dai quali in questi mesi abbiamo tratto sostegno e utili contributi; vi sono impegnati i rappresentanti delle Istituzioni italiane, che lavorano ogni giorno nelle iniziative internazionali, di carattere politico e giuridico.
Nel rispetto del dovere istituzionale di informare tutta l’opinione pubblica – conclude il ministro – ogni delicato passaggio della vicenda, come l’ultima udienza del 28 agosto scorso alla Corte Suprema indiana, è oggetto di una precisa comunicazione, ripresa dai media, agenzie di stampa e televisioni, che assicurano, congiuntamente alle istituzioni competenti, una capillare informazione. Sul sito della Farnesina troverà molte indicazioni su questo difficile caso, così come – per citare un argomento diverso e tuttavia collegato alla priorità assoluta che il governo attribuisce all’assistenza agli italiani fuori dai confini – sui 27 casi di connazionali che si sono trovati negli ultimi nove mesi in situazioni di grave rischio a motivo di sequestri e di atti di pirateria, che il governo ha potuto riportare felicemente in Italia».

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