“Sono un morto che cammina”: l’avvocato di Asia Bibi chiede l’aiuto del Papa

9 Feb 2019 16:00 - di Redazione

“Sono un morto che cammina”. A parlare dal Pakistan è Saif Ul-Malook, l’avvocato di Asia Bibi. Il legale ha confidato ad Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs) il suo desiderio più grande: incontrare Papa Francesco. “La mia vita è distrutta, ma non mi sono mai pentito di aver difeso Asia Bibi. Non ho rimpianti e se domani un altro cristiano mi chiedesse di difenderlo da un’accusa di blasfemia, lo aiuterei senza pensarci un attimo”, ha dichiarato Ul-Malook durante un incontro privato avuto ieri a Lahore con una delegazione di Acs in questi giorni in Pakistan. L’avvocato, ricorda un comunicato di Aiuto alla Chiesa che Soffre che ha seguito sin dall’inizio il caso di Asia Bibi, è stato costretto a lasciare il Paese dopo che il 31 ottobre scorso è stata resa nota la sentenza di assoluzione per Asia Bibi, ma è voluto rientrare nei giorni scorsi per assistere all’udienza nel corso della quale la Corte Suprema ha respinto la petizione per il riesame del verdetto. Una volta rientrato in patria ha dovuto nuovamente affrontare minacce. “Sono un morto che cammina – ha detto nelle dichiarazioni raccolte da Acs – Mi accusano di essere un cattivo musulmano perché ho difeso una cristiana ritenuta colpevole di blasfemia. I miei amici e colleghi si rifiutano perfino di salire in macchina con me perché hanno paura di essere uccisi assieme a me”.  Con Acs-Italia, l’avvocato ha ricordato quanto subito da Asia Bibi durante la sua permanenza nel braccio della morte: “Non so come abbia fatto a resistere per otto anni in una stanza di otto metri quadri, potendo uscire soltanto per mezz’ora due volte al giorno. Quando la incontravo cercavo di tirarle su il morale perché è impossibile vivere in quelle condizioni”. Ora che Asia Bibi è libera, Saif Ul-Malook è pronto ad aiutare altri cristiani in difficoltà. “Non ho mai fatto differenze di fede, se una persona ha bisogno di me la assisto – afferma ad Acs – Vorrei incontrare Papa Francesco. Io sono musulmano ma desidero davvero incontrare il Pontefice. Lui è il leader spirituale di tre quarti dell’umanità”.

Commenti

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  • giuseppe abbruzzese 10 Febbraio 2019

    Finalmente un articolo veramente molto interessante. Farei anch`io lo stesso, ma io non sono avvocato. Sono ATEO od al massimo PANTEISTA. Le religioni mi dicono nulla; gli uomini di buona volontá moltissimo.