L’Anpi parla di foibe in un liceo romano. Blitz del Blocco studentesco (video)

22 Feb 2019 13:07 - di Eleonora Guerra

Blitz del Blocco studentesco in un liceo di Roma, dove a parlare di foibe era stata chiamata l’Anpi. I ragazzi del Blocco hanno fatto irruzione nell’Aula magna del “Giordano Bruno”, alla Bufalotta, denunciando la vergogna del negazionismo portato avanti dall’associazione dei partigiani e la «scellerata decisione del sindaco Raggi» di affidare proprio a loro le conferenze che dovrebbero approfondire il tema dell’esodo e dell’eccidio degli italiani sul confine orientale. «È assurdo che una simile tragedia venga ancora lasciata raccontare dalle parole di chi vorrebbe sminuirla e renderla oggetto di negazionismo», ha spiegato il responsabile del Blocco studentesco, Marco Ciurleo, ricordando i diversi episodi di negazionismo firmati Anpi che si sono verificati anche nelle scorse settimane, a ridosso del Giorno del Ricordo. 

«La storia non va infangata: nelle foibe 10mila morti italiani»

L’azione è stata ripresa in un video, postato sulla pagina Facebook dell’organizzazione studentesca di CasaPound. Nel filmato si vedono i ragazzi del movimento entrare decisi ma pacificamente nell’aula magna, tenere uno striscione contro il negazionismo e spiegare le ragioni dell’intervento. Altrettanto chiaro appare che i liceali non si scompongono più di tanto, mentre ad agitarsi in maniera piuttosto sguaiata è una donna adulta. La si vede avventarsi sul ragazzo del Blocco che tiene il megafono, mentre l’audio rimanda una voce femminile che urla «ma chi cazzo siete?» e il ragazzo che replica «la storia non va infangata, signora. La storia non va infangata: più di 10mila morti italiani. Più di 10mila morti italiani».

Il Blocco studentesco contro i «vecchi tromboni» negazionisti

«A 70 anni di distanza dagli avvenimenti c’è chi ancora vorrebbe mantenere viva e vegeta la retorica della rivincita jugoslava», ha quindi sottolineato Ciurleo, chiarendo che «l’azione, condotta in modo pacifico anche se determinato, si è conclusa interrompendo questa assurda lezione, provando a spiegare davvero ai ragazzi cosa furono le foibe». «Contro questi vecchi tromboni, che infangano quotidianamente la memoria di chi subì violenze e soprusi solo perché italiano, aldilà del pensiero politico, non possiamo che opporci. E continueremo a chiedere che siano solamente le associazioni degli esuli, come il Comitato 10 febbraio, a tramandare agli studenti romani la memoria di quell’immane tragedia che furono le foibe», ha concluso il responsabile del Blocco Studentesco.

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