Appiccavano incendi per guadagnare: denunciati 15 vigili del fuoco volontari (video)

7 Ago 2017 11:20 - di Redazione

Un gruppo di volontari dei vigili del fuoco avrebbe appiccato il fuoco per potere guadagnare dieci euro all’ora per ogni intervento. È quanto ha scoperto la Squadra mobile di Ragusa che ha sgominato una banda di volontari. Secondo l’accusa avrebbero appiccato incendi e simulato richieste di soccorso per poi percepire ingiuste somme di denaro dallo Stato. La polizia di Stato di Ragusa, con l’operazione “Efesto“, ha disarticolato «un gruppo criminale composto da 15 volontari dei Vigili del Fuoco, del distaccamento di Santa Croce Camerina (Ragusa)». Arrestato il capo del gruppo di volontari. Durante il turno come volontario, con la complicità dei colleghi, sarebbe andato ad appiccare incendi per poi uscire con l’autobotte a spegnere le fiamme e percepire così le indennità. I particolari del’operazione verranno resi noti alle dieci durante una conferenza stampa in Questura a Ragusa.

I vigili del fuoco guadagnavano 10 euro a incendio

Simulavano degli interventi segnalando inesistenti incendi alla centrale operativa del 115. Mentre, in  altre occasioni, i vigili del fuoco volontari chiedevano “aiuto” a parenti e amici, ottenendo così segnalazioni da parte loro del tutto inesistenti, così da percepire le indennità previste per gli interventi. Questo il modus operandi dei 15 vigili del fuoco volontari scoperti dalla Squadra mobile di Ragusa. Uno è stato arrestato mentre gli altri 14 sono indagati per truffa. Un’indagine nata anche grazie all’aiuto del Corpo dei vigili del fuoco del Comando Provinciale di Ragusa, che nel maggio del 2015 aveva segnalato alla Squadra Mobile di Ragusa alcune anomalie connesse a «delle incongruenze sulle schede di intervento redatte dal personale volontario del distaccamento di Santa Croce Camerina», nel ragusano.

I vigili del fuoco disonesti scoperti dalla polizia di Ragusa

Acquisiti gli elementi dal Comando, i poliziotti della Squadra Mobile hanno avviato un’indagine accurata «al fine di verificare l’esistenza di fatti reato». «Le indagini dovevano intanto chiarire il motivo di eventuali richieste simulate per poi individuare gli elementi vulnerabili del gruppo criminale e quindi individuare i responsabili – dicono ancora gli investigatori – Presso il distaccamento prestavano servizio, suddivisi in 4 turni, decine di volontari e tra gli altri i 15 indagati tutti nella stessa squadra». Anche se volontari, gli uomini del distaccamento percepiscono delle indennità ma solo quando effettuano gli interventi, diversamente, se restano presso la caserma, non hanno diritto ad alcun rimborso. 

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