Nasce Azione nazionale per una destra autonoma e plurale

9 Nov 2015 20:32 - di Aldo Di Lello

È nato un nuovo movimento politico, Azione nazionale, con l’obiettivo di arricchire la proposta del centrodestra e offrire una risposta a quelle fasce di opinione e di elettorato che non si sentono rappresentate dal centrodestra stesso, nella sua attuale configurazione. La prima manifestazione  si svolgerà sabato 28 novembre, alle ore 10.00, presso il teatro Quirino di Roma.

«Non nasce nel Palazzo, ma dal basso»

«Rappresentiamo la destra diffusa e plurale», ha ribadito il portavoce del movimento, Fausto Orsomarso, nella conferenza stampa di presentazione. «Manca un’idea della destra come spazio autonomo, aperto e plurale», ha detto Mario Ciampi, componente del comitato direttivo, presentando il documento politico. Azione nazionale si struttura in modo aperto e inclusivo. «Non nasce nel Palazzo, ma dal basso», è stato più volte sottolineato nel corso dell’incontro con i giornalisti dagli altri componenti del comitato direttivo: Marco Cerreto, Andra Santoro, Gianluca Vignale, Alessandro Urzì, Gabriella Peluso . 

Grande importanza ai territori

Grande importanza è attribuita ai territori. «Ad Azione nazionale – si legge nel documento – è affiancata una confederazione di liste civiche e locali, aperta a tutti gli apporti, autonoma da un punto do vista organizzativo, ma pienamente integrata nelle finalità e negli obiettivi programmatici del movimento». La struttura centrale di Azione nazionale sarà  composta  da due organi : «Il consiglio direttivo, formato da un classe dirigente nuova e giovane, che sceglie al suo interno un portavoce nazionale a rotazione trimestrale e a cui spetta la gestione politica del movimento; il comitato dei promotori, costituito da persone di esperienza politica e di cultura che svolgeranno un ruolo di supporto culturale e politico del consiglio direttivo».

«Un vuoto da colmare»

Un altro punto emerso nel corso della conferenza stampa è che Azione nazionale non nasce in contrapposizione a Fratelli d’Italia e agli altri soggetti del centrodestra. La destra diffusa e plurale che Azione nazionale intende rappresentare «può essere il complemento naturale alla piazza di Bologna di ieri», sottolinea Orsomarso. Il fatto è – afferma Pasquale Viespoli, presidente del comitato dei promotori – che c’è «un vuoto da colmare». Il centrodestra ha sottovalutato a suo giudizio la «crisi di sistema di rappresentanza (Parlamento e partiti) esplosa con le elezioni del 2013», anche per effetto della contemporanea crisi economico sociale. A sinistra, la risposta a questa crisi è stata il renzismo. Nel centrodestra è finora mancata questa risposta.

In platea, tra gli altri, Gianni Alemanno, Roberto Menia,  Giuseppe Scopelliti. «Noi speriamo – ha detto Alemanno a margine dell’incontro –  che con FdI ci saranno dei rapporti positivi, noi vogliamo aggregare vogliamo unire. C’è un processo di allargamento di FdI, vorremmo che l’iniziativa di Azione nazionale venga vista come un contributo non come un antagonismo. Se invece l’iniziativa sarà giudicata in termini negativi ne prenderemo atto ma noi vogliamo aggiungere una forza in più nel centrodestra e aggregare tutte le persone che oggi non hanno una  casa comune».

Il plauso dei fittiani

Cominciano, nel frattempo, ad arrivare le prime dichiarazioni da esponenti del mondo politico sulla nascita del nuovo movimento.  «La nascita di Azione nazionale – dice Maurizio Bianconi, deputato di Conservatori e Riformisti – allarga il panorama delle forze che possono costituire  un centrodestra competitivo, ma coerente e affidabile. In special  modo di buon auspicio appaiono la dichiarata volontà di ripartire dal territorio, l’assenza di leader carismatici, il desiderio di cercare convergenze con chi oggi fa opposizione con determinazione, ma privilegiando la  ragione alla pancia»

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