L’ultima “impresa” dei pro-gay: insulti a Dio e vernice sulla Madonna (gallery)

16 Feb 2015 16:07 - di Luca Maurelli

Quella Madonna sporca di sangue, ferita dalla vernice rossa gettata lì come fosse la saracinesca di un negozio, farebbe indignare perfino un islamico, figuriamoci i cattolici che frequentano la parrocchia di San Giovanni Battista, a Lecce. Un luogo dello spirito da qualche giorno s’è trasformato in un terreno di scontro ideologico tra i sostenitori della famiglia tradizionale e i rappresentanti della comunità omosessuali e gender, tra i quali qualcuno, nella notte, s’è sentito in dovere di andare oltre la semplice contestazione. Due settimane fa esponenti della causa Lgbt avevano tentato di irrompere nella parrocchia per impedire che si tenesse la programmata conferenza voluta dal parroco e tenuta da Alfredo Mantovano, ex sottosegretario all’Interno, sulla famiglia. Questa notte, oltre all’assalto alla statua della Madonna posizionata all’esterno della chiesa, sui muri sono comparse anche scritte offensive come “Dio è trans preti pedofili”, “Mantovano talebano!”.

I pro-gay dalle parole ai fatti

La protesta di sabato 7 febbraio contro la conferenza voluta dal parroco di questa chiesa periferica aveva visto momenti di tensione tra esponenti delle associazioni Lgbt e dell’area antagonista e la polizia intervenuta per garantire l’ordine pubblico. Il convegno, sul tema della famiglia e dei matrimoni omosex, era stato organizzato in collaborazione con il movimento Alleanza Cattolica e avrebbe trattato i temi dell’ideologia del gender e delle unioni civili dal punto di vista di chi è contrario a qualsiasi forma di relativismo. Il relatore dell’incontro Alfredo Mantovano, esponente di Alleanza Cattolica, che aveva introdototto i lavori, insieme con il parroco don Gerardo Ippolito, è finito stanotte a sua volta nel mirino dei vandali. Che sicuramente non hanno nulla a che vedere con le associazioni che nei giorni scorsi si sono mosse in contrapposizione agli organizzatori del convegno, ma che sicuramente avevano come obiettivo l’intimidazione di quei sostenitori della famiglia tradizionale contro i quali tante sigle erano scese in piazza il 7 febbraio scorso. “Questo tipo di iniziative in una società democratica, laica e progredita siano lesive della dignità di tutte le persone, non solo omosessuali, in quanto sono occasione di incitamento all’odio, scorretta informazione e diffusione di un clima di terrore psicologico legato alle tematiche che riguardano le persone lgbt (lesbiche, gay, bisex, transgender)”, aveva scritto in una nota, due settimane fa, le associazioni “LeA-Liberamente e Apertamente”, al cui fianco si erano schierate Agedo Lecce, Ergot Officine, Casa delle Donne, Rete Antirazzista, SEYF, DNAdonna, Arci Lecce, Circolo Arci Zei, Fermenti Lattici, DifferenteMente, Democrazia Atea, Alternativa Comunista. Da quel coacervo di libere espressioni del pensiero, stanotte, qualcuno ha tratto ispirazione per prenderesela con l’incolpevole Madonnina.

 

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