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2025, l’anno dell’addio agli attori e alle stelle della tv

Intramontabili

Cala il sipario sul 2025, l’anno del lungo addio a indimenticabili attori e icone della tv di sempre, dalla Cardinale a BB. Tutti i divi scomparsi

Dai miti di Hollywood a Brigitte Bardot, fino al vuoto lasciato da Pippo Baudo e dalle gemelle Kessler: il mondo della spettacolo saluta le stelle che hanno segnato epoche e mondi. Ecco le star che ci hanno lasciato negli ultimi 12 mesi

Cronaca - di Giulia Melodia - 31 Dicembre 2025 alle 13:53

Cala il sipario sul 2025, l’anno del lungo addio a indimenticabili attori del grande schermo e alle icone della tv di sempre, protagonisti di un immaginario collettivo intramontabile. Si chiude una stagione che definire “di transizione” sarebbe riduttivo. Il 2025 rimarrà impresso nella memoria collettiva come il tempo del grande distacco, un lungo e doloroso addio a figure simbolo che non hanno solo scritto la storia dello spettacolo e della cultura. Ma hanno costruito l’identità culturale di intere generazioni.

Se ne vanno i volti di un cinema che non esiste più. Le voci che hanno scandito i nostri sabato sera e i maestri che hanno elevato l’intrattenimento televisivo e la poetica musicale a forma d’arte. E da Hollywood a Roma, dai set ai palcoscenici di concerti e studi tv, il lungo addio segna il passo di dodici mesi vissuti nel segno del commiato.

2025, l’anno del lungo addio agli attori icone di sempre: Hollywood perde i suoi pilastri

A cominciare da oltreoceano, allora, dove il vuoto lasciato da attori iconici che hanno punteggiato e accompagnato intere generazioni di cinefili (e non solo), è immenso. Ci ha salutato Val Kilmer, il “Maverick” di Top Gun e indimenticabile Jim Morrison quanto magnetico Simon Templar in una delle rivisitazioni del mito di celluloide. Un attore che aveva saputo sfidare il destino con una tempra d’altri tempi. Insieme a lui, il cinema perde la forza granitica di Gene Hackman, un gigante da due premi Oscar, e istrione capace di passare dal poliziesco al dramma con una disinvoltura magistrale.

Come se non fosse ancora abbastanza poi, al pubblico mondiale è toccato affrontare il commiato di un gigante della settima arte come Robert Redford, l’ultimo dei “belli e impossibili”. E, soprattutto, coraggioso e lungimirante pioniere del cinema indipendente. A stretto giro dalla sua dipartita, poi, l’addio alla musa di Woody Allen, Diane Keaton, eclettica interprete di drammi e commedie entrate di diritto nell’immaginario collettivo. Prima di lei, aveva abbandonato la scena della vita il genio visionario e oscuro di David Lynch, che sul grande schermo ha ridefinito i confini del sogno e i suoi risvolti da incubo.

I lutti che hanno segnato il cinema italiano

Non solo Hollywood: l’Italia nei mesi scorsi si è ritrovata a piangere la perdita della sua “fidanzata” più celebre, Claudia Cardinale. Nata in Tunisia ma divenuta simbolo della bellezza e della grazia italiana nel mondo, la sua scomparsa marca a caratteri di fuoco la fine di un’epoca d’oro: quella dei capolavori di Fellini e Visconti. Accanto a lei, abbiamo dovuto salutare con commozione e partecipazione al lungo calvario della malattia, Eleonora Giorgi, volto pulito e indimenticabile della commedia nostrana, che ha saputo parcellizzare al pubblico un addio inesorabile condividendo in toccanti interventi televisivi la progressione di un male incurabile che l’ha portata via. Prima di lei, il pubblico aveva salutato l’istrionico Antonello Fassari, protagonista di una romanità autentica e mai banale.

Lo sconcertante commiato dai padri nobili della tv, protagonisti di un mondo

Ma se la cultura italiana ha perso i suoi attori, la televisione ha visto spegnersi le luci sui suoi padri fondatori. L’addio a Pippo Baudo rappresenta, più di ogni altro, la fine di un’era catodica e della “tv di Stato” intesa come servizio, garbo e professionalità. Con lui se ne è andato un pezzo di storia del costume nazionale. Una tela magica e eterna che ha finito di lacerarsi con il doppio lutto arrivato con la notizia dell’addio assistito scelto dalle gemelle Kessler, le sorelle tedesche del Da Da um pa, naturalizzate italiane, che hanno regalato respiro internazionale ai nostri varietà. Icone bionde di un’eleganza coreografica e di un capitolo di storia della televisione in bianco e nero che resterà indelebile nella memoria di noi tutti. Sempre.

Così come indimenticabile resterà la classe e la sobrietà incisiva del maestro Peppe Vessicchio, la cui bacchetta era diventata un simbolo di garanzia per Sanremo e per la musica d’autore. Un anno, quello che stiamo per salutare e archiviare nelle teche dei ricordi, che si è chiuso con la morte di Brigitte Bardot. Non solo un addio a un’attrice, ma la fine di un mito che ha osato sfidare le convenzioni al qua e al di là delle Alpi (e non solo). Sì, perché il 2025 si è portato via anche l’eterna “B.B.” che con la sua bellezza selvaggia e ribelle ha incarnato il sogno di libertà di una generazione.

2025, un anno di grandi attori scomparsi che si chiude con l’addio a Brigitte Bardot

Icona assoluta del cinema francese, ha saputo abbandonare le luci della ribalta per dedicare la seconda parte della sua vita alla battaglia, fiera e senza sconti, in difesa degli animali, rimanendo fino all’ultimo una donna impossibile da ingessare in definizioni e etichette, fuori dagli schemi, e sempre orgogliosamente controcorrente.

Ma, alla fine, questo 2025 di lunghi addii agli attori di sempre, non è stata solo una stagione di cocenti perdite, ma di celebrazione. Perché questi artisti che se ne sono andati non lasciano solo film, canzoni o programmi televisivi, ma un’eredità morale di impegno e talento. Il 2025 si chiude così, con un applauso ideale che attraversa l’oceano e le Alpi. E con un ringraziamento corale a chi ha saputo rendere le nostre vite un po’ più luminose grazie alla magia dello schermo e del palcoscenico. Le luci si spengono. Ma il ricordo resta intramontabile.

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di Giulia Melodia - 31 Dicembre 2025