
L'allarme del ministro
Piantedosi: “Qualche nostalgico della lotta armata dietro le manifestazioni pro-Pal”
Per il Viminale massima allerta nella sicurezza. Alla festa de Il Foglio si è parlato anche di giustizia e del sogno Meloni al Quirinale
Matteo Piantedosi a tutto campo. Alla festa de Il Foglio a Firenze, il ministro degli interni ha affrontato la questione della sicurezza in relazione alle manifestazioni pro Gaza, si è detto fiducioso sull’esito del referendum sulla giustizia e non ha nascosto la speranza di vedere, dopo la conclusione del settennato di Mattarella, Giorgia Meloni al Colle.
“Sulle manifestazioni siamo vigili”
Parlando delle manifestazioni pro Gaza e degli incidenti avvenuti, il titolare del Viminale ha detto che, “alcuni elementi sono al vaglio degli inquirenti per capire se alcune azioni apparentemente coordinate c’è una strategia o meno. Da tempo inoltre i nostri investigatori hanno evidenziato la ricomparsa sullo scenario di vecchi nostalgici della vecchia lotta armata. Questo non vuol dire un ritorno della lotta armata ma che nel substrato delle manifestazioni qualcuno vive la suggestione di reimpiantare la lotta armata e la sovversione”. Su Gaza, Piantedosi ha negato “il genocidio”, ma ha evidenziato come “l’esercito israeliano abbia esagerato”.
“Fiducia per il referendum sulla giustizia”
Sul referendum confermativo della riforma costituzionale per la separazione delle carriere, Piantedosi si è detto, “abbastanza certo che il sentimento popolare si abbastanza favorevole. “Se questo si riesce a tradurre nel convincimento di andare a votare e sostenere la riforma, questa passerà. È una riforma importante”.
“Meloni al Colle sarebbe bello”
Il ministro ha parlato anche del futuro Presidente della Repubblica. “Siamo tutti contentissimi di avere Sergio Mattarella al Colle e di avere Meloni per i prossimi sette anni a Palazzo Chigi. In futuro però sarebbe bello, essendo lei ancora giovane, avere Meloni come Presidente della Repubblica”.
“Penso a servire il mio Paese”
Sulla sua possibile candidatura a presidente della Regione in Campania, Matteo Piantedosi è stato chiaro: “Non mi sono voluto candidare, tant’è vero che la cosa non è avvenuta. Non per fare opera di sottovalutazione o rifiuto sdegnato, la cosa in se mi onorava pure, ma credo che posso servire meglio il mio Paese e la mia Regione da ministro dell’Interno. Con la candidatura di Edmondo Cirielli, cui faccio l”in bocca al lupo più sincero’, non si poteva trovare una soluzione migliore“.