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Migranti, la stretta funziona: gli sbarchi irregolari calano del 22 per cento nella Ue. La sinistra ora la smetterà di “dare i numeri”

I dati Frontex

Migranti, la stretta funziona: gli sbarchi irregolari calano del 22 per cento nella Ue. La sinistra ora la smetterà di “dare i numeri”

Politica - di Gabriele Alberti - 11 Ottobre 2025 alle 09:14

Ottime notizie sul fronte immigrazione illegale. Nei primi nove mesi del 2025 gli ingressi irregolari nell’Unione Europea sono diminuiti del 22%, raggiungendo quota 133.400. I dati preliminari sono forniti da Frontex e la sinistra italiana ed europea avranno poco da ribattere, a meno che non ingaggino battaglia con la stessa agenzia che monitora i flussi. Il quadro generale europeo dei flussi migratori migliora. Un calo quasi generalizzato: -36 per cento dal confine orientale, -47 per cento dai Balcani occidentali, -58 per cento dall’Africa sulla rotta atlantica. L’unica eccezione, il Mediterraneo.

FdI: La linea del governo e la collaborazione con i nostri partner funziona

I numeri confermano che la linea italiana accolta in sede europea è la strada giusta per contrastare il fenomeno. Lo sottolinea per Fratelli d’Italia, la parlamentare Ylenja Lucaselli che sottolinea due aspetti chiave: «La linea di politica migratoria del governo Meloni è basata da un lato sulla cooperazione internazionale; dall’altro sulla sensibilizzazione presso i nostri partner affinché vengano contrastati i traffici di esseri umani. Un impegno che sta dando effetti concreti». Una sottolineatura a cui si aggiunge da Forza Italia il responsabile immigrazione Alessandro Battilocchio: «Sin dal suo insediamento il governo Meloni ha impostato politiche efficaci in questo ambito: sempre nella cornice comunitaria e del diritto internazionale. Una risposta sistemica e articolata a una problematica strutturale. Non va assolutamente abbassata la guardia. Ma i numeri ufficiali, meglio di ogni narrazione di parte, confermano che siamo sulla strada giusta». La sinistra provi a contestare i numeri ufficiali anziché contrastare la politica del governo “dando i numeri”.

La lezione è semplice: meno slogan, più realtà, più lavoro. I flussi si riducono e non per caso, ma sono frutto di un lavoro concreto di chi governa e cerca di imprimere un suo modello ai partner europei. E’ la politica, bellezza. Nel caso a sinistra non se ne siano accorti

I dati di Frontex

Entrando nel dettaglio, Frontex segnala un quadro complesso e differenziato lungo le principali rotte migratorie. Il Mediterraneo centrale si conferma il principale punto di accesso all’Ue, con quasi 50.900 arrivi tra gennaio e settembre, pari a circa il 40% del totale. Il dato è  stabile rispetto allo stesso periodo del 2024, dunque c’è una tenuta, ma cambiano i punti di partenza: la Libia, principale punto d’imbarco, ha registrato un aumento del 50% delle partenze rispetto all’anno precedente. Le nazionalità più rappresentate tra i migranti sbarcati sono quelle bengalese, egiziana e afghana. Sulla rotta del Mediterraneo orientale, si attesta una diminuzione del 22%, a circa 37.200 attraversamenti. 

Sul versante occidentale si è registrato un andamento opposto. Gli attraversamenti nel Mediterraneo occidentale sono aumentati del 28%, con un’impennata a settembre.  Le partenze dall’Algeria hanno rappresentato quasi tre quarti dei rilevamenti complessivi del 2025. Frontex spiega che il maggior impegno nel contrasto messo in campo dal Marocco ha spinto un numero sempre maggiore di migranti a rivolgersi ai trafficanti operanti in territorio algerino. La rotta dell’Africa occidentale ha invece registrato il calo più sostanzioso, che si aggira sul 58% rispetto al 2024: nei primi nove mesi dell’anno i rilevamenti sono stati circa 12.900, di cui solo 734 nel mese di settembre. Riduzioni significative si sono verificate anche lungo la rotta dei Balcani occidentali (-47%, con 9.071 ingressi) e al confine terrestre orientale (-36%, con 8.714 attraversamenti).

Proseguire il contrasto alle rotte gestite da reti criminali

Il calo complessivo degli sbarchi illegali è sicuramente una notizia positiva sulla quale proseguire con ancora più vigore con le politiche impostate. Calano anche le vittime che hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo, ma il bilancio umanitario resta drammatico: secondo le stime dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), nel 2025 1.299 persone hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo. Un dato inferiore  rispetto agli anni più critici della crisi migratoria, ma che conferma la pericolosità delle traversate e la persistente centralità del Mediterraneo come frontiera della disperazione. Il contrasto ai trafficanti di esseri umani va proseguito, in particolare lungo le rotte gestite da reti criminali sempre più organizzate e interconnesse.

 

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di Gabriele Alberti - 11 Ottobre 2025