
Il giallo infinito
Caso Garlasco, i genitori di Sempio interrogati per sette ore. L’ex procuratore indagato si difende: “Mai preso soldi”
Nel mirino assegni per 43 mila euro, prelievi sospetti e un “pizzino” sequestrato a casa Sempio. La Procura di Brescia contesta anomalie nelle indagini e nell’archiviazione del 2017
I genitori di Andrea Sempio sono rimasti per sette ore nella caserma della Guardia di Finanza di Pavia, ascoltati come testimoni nell’inchiesta che vede indagato l’ex procuratore aggiunto Mario Venditti per corruzione in atti giudiziari. Secondo la Procura di Brescia, l’ex magistrato avrebbe agevolato l’archiviazione del 2017 a favore del 37enne, oggi nuovamente sotto indagine per l’omicidio di Chiara Poggi. La coppia è arrivata poco dopo mezzogiorno ed è uscita alle 19, prima la madre poi il padre, senza rilasciare dichiarazioni. L’indagine prende avvio da un appunto manoscritto sequestrato a maggio nella loro abitazione: la frase – «Venditti gip archivia x 20. 30. euro». Nel decreto di sequestro si parla di un “corrispettivo indebito di 20-30mila euro”.
Le perquisizioni e i sospetti
Ieri all’alba carabinieri e finanzieri hanno perquisito le abitazioni dell’ex magistrato, dei genitori e degli zii di Sempio, oltre che di due ex carabinieri – Andrea Spoto e Silvio Sapone – che nel 2017 facevano parte della squadra di polizia giudiziaria di Venditti. Sequestrati computer, telefoni e materiale cartaceo. Nel decreto si evidenziano “anomalie” nelle indagini di allora: passaggi di intercettazioni non trascritti, interrogatori particolarmente rapidi e la presunta conoscenza preventiva da parte della famiglia Sempio delle domande che sarebbero state poste al figlio.
Un altro elemento al vaglio riguarda le movimentazioni bancarie dei familiari, di cui il Secolo ha già trattato ieri: assegni per 43mila euro emessi dalle zie paterne a favore del padre Giuseppe, prelievi in contanti per 35mila euro e un ulteriore assegno da 5mila euro immediatamente convertito in contante.
La difesa di Venditti
Il diretto interessato respinge con decisione ogni accusa. «Non ho mai preso soldi da nessuno o benefit per mercificare la mia funzione» ha dichiarato a Quarto Grado. «Quello che è successo oggi mi offende come uomo e come magistrato che per 45 anni ha servito lo Stato». E ci tiene a sottolineare che «archivierebbe ancora Sempio».
Il suo legale, Domenico Aiello, ha scritto al ministro della Giustizia Carlo Nordio, chiedendo l’invio di ispettori a Pavia: «Francamente spero vi sia dell’altro materiale di indagine che giustifichi una simile aggressione, con un massiccio impiego di risorse e di uomini sul territorio, nei confronti di un incensurato servitore dello Stato». Perché, «l’intero sistema giudiziario si destabilizza con una simile surreale impostazione».
Aiello ha aggiunto: «Se un appunto proveniente dall’ambiente familiare di un indagato diventa dopo anni sufficiente a produrre una indagine per corruzione a carico di colui — l’unico di una lunga serie di magistrati, che ha assunto quella che riteneva una decisione giusta, addirittura confermata dalla Cassazione — allora vale tutto, ma per cortesia non parliamo più di Costituzione e garanzie per gli indagati. Non parliamo di proporzione o misura, senza la quale la Giustizia diventa violenza o vendetta».
Le posizioni della famiglia Sempio
Dal fronte della difesa di Andrea Sempio, l’avvocato Massimo Lovati ha minimizzato: «Un magistrato guadagna 25mila euro al mese, cosa se ne fa di 40?», ha sostenuto. E a proposito della conoscenza anticipata dell’archiviazione ha spiegato: «Gliel’avevo detto io. L’indagine era vuota». L’altra legale, Angela Taccia, definisce «inverosimile» l’ipotesi di corruzione e sul biglietto sequestrato afferma: «Si fa riferimento a 20-30 euro, non a 20-30mila euro».
Il padre di Andrea, Giuseppe Sempio, ha fornito la sua versione: «È un pizzino che ho scritto io, i 20-30 euro non hanno significato, forse erano marche da bollo. Io tengo appunti di tutto, anche del contatore dell’elettricità». La madre, Daniela Ferrari, ha ribadito: «Siamo stravolti. L’accusa che anche oggi ci viene fatta di aver corrotto il dottor Venditti è una grandissima cavolata che verrà smentita. Il cerchio su Andrea non si stringe perché non ha fatto niente».