Neonati sepolti a Parma, Chiara si nega a telecamere e gip: tace all’interrogatorio. Il legale: manca qualche pezzo
Nonostante il divieto di entrare nel palazzo di giustizia, giornalisti e telecamere affollano l’ingresso principale del Tribunale di Parma: tutti in attesa di Chiara, l’enigmatica protagonista di una vicenda scioccante, che da un piccolo paese nelle vicinanze di Parma ha sconvolto una intera nazione. La 22enne arriva in auto da un ingresso secondario per sfuggire all’occhio indiscreto dei cronisti assiepati davanti all’edificio, insieme al suo avvocato, Nicola Tria. Camicia bianca, jeans, giacca sulle spalle, sneakers bianche, si copre il viso con dei fogli per sfuggire ai flash in quei pochi secondi che precedono l’entrata in Tribunale.
Neonati sepolti a Parma, Chiara Petrolini non risponde al gip
E per un attimo gli occhi sono puntati tutti su di lei: Chiara Petrolini, la 22enne di Traversetolo accusata di omicidio premeditato e occultamento di cadavere, che oggi si è presentata davanti al Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Parma, decisa a non parlare. E così è stato. Chiara si è avvalsa della facoltà di non rispondere – ha detto l’avvocato Nicola Tria, che difende la ragazza, all’uscita del tribunale –. Una scelta tecnica. Questo non significa che in un altro momento non possa di nuovo rendere dichiarazioni».
Arrivo blindato in tribunale, mutismo assoluto all’interrogatorio di garanzia
Come noto, sulla giovane, agli arresti domiciliari, pende l’accusa di omicidio volontario aggravato dal rapporto di ascendenza e dalla premeditazione» per il secondo neonato. E di «soppressione di cadavere» per il primo, ha detto il Procuratore di Parma in una conferenza stampa. Fatto sta che oggi, come si prevedeva, la ragazza si è avvalsa della facoltà di non rispondere e di fronte al gip del tribunale di Parma, Luca Agostini, è rimasta in silenzio. Lasciando che un’altra ombra calasse sul mistero di due gravidanze nascoste, rinnegate, taciute, e culminate nel più tragico degli esiti possibili.
Neonati sepolti a Parma, un mutismo che alimenta dubbi e misteri…
Un mutismo, quello di Chiara, che oltre a ottenebrare ulteriormente il caso del ritrovamento di due neonati sepolti (risultati suoi figli) nel giardino della sua casa a Vignale di Traversetolo in provincia di Parma, già oltremodo buia e inquietante, alimenta i dubbi su di lei e sul perché di un mistero che le indagini non riescono ancora a spiegare. Un giallo che permea l’intera vicenda e che aleggia non solo sulla 22enne al centro, ma che tra supposizioni, dubbi e sospetti, si estende a un contesto più ampio. Contesto su cui, va detto, al momento la Procura esclude coinvolgimenti di sorta.
La richiesta di “riservatezza” della famiglia
E allora: «La famiglia – ha chiarito ancora l’avvocato – tutta la famiglia, chiede che si rispetti, in qualche modo, la riservatezza di ciascuno dei suoi componenti. La sofferenza anche che questa vicenda ha causato e sta causando. E che si rispetti anche il legittimo silenzio che hanno deciso di mantenere in questo momento sulla vicenda. Questa è una storia tragica da qualunque punto di vista la si voglia guardare, e anche particolarmente complessa, io credo». In ogni caso, Tria ha precisato che «secondo me in questa storia qualche pezzo manca».
La Procura: «Non avremo nessun atteggiamento di indulgenza nei suoi confronti»
Nel frattempo, il percorso giudiziario procede. Dopo la decisione della donna di non rispondere, il procuratore di Parma Alfonso D’Avino ha scritto in una nota – che ripropone il Tgcom24 – che non intende avere «nessun atteggiamento di indulgenza nei confronti di Chiara “avendo per lei chiesto, per ben due volte, la misura cautelare più grave. Con ciò dimostrando il massimo rigore nell’applicazione della legge e nella gestione giudiziaria del caso. La Procura di Parma può ritenersi “soddisfatta” (ci si lasci passare l’espressione) per aver garantito, per circa un mese, la serenità e la tranquillità alla giovane protagonista della vicenda di Traversetolo». Un dramma ancora senza un perché, che inquieta le coscienze di tutti e in particolare turba la buona fede di chi, in quella piccola comunità, non ha mai sospettato o capito quello che stava accadendo…