Aggressioni a medici, Schillaci: “Interventi concreti, arresto differito per chi usa violenza”
Le aggressioni ai sanitari, medici e infermieri, impegnano il governo Meloni a trovare soluzioni efficaci e per questo il ministro della salute, Orazio Schillaci, ha incontrato i rappresentanti delle categorie per discutere il rafforzamento delle misure per proteggere gli operatori sanitari, con una novità sostanziale.
Aggressioni a medici e arresto differito
Il ministro ha detto che, “ci siamo confrontati anche con il ministro Nordio. In questo momento riteniamo che lo strumento più utile per cercare di combattere questo fenomeno inaccettabile, ovvero le aggressioni al personale sanitario, è quello di introdurre sempre l’arresto in flagranza di reato, anche differito”.
Sul punto Schillaci ha evidenziato che prima verrà avviato anche un confronto con le parti sindacali per discutere i dettagli di questo piano anti-aggressioni.
Rafforzati i presidi di polizia negli ospedali
Le aggressioni contro medici e infermieri rappresentano un problema annoso della sanità italiana, ha aggiunto Schillaci, sottolineando che il governo lo scorso anno ha aumentato le pene per chi commette violenza contro i sanitari e istituito la procedibilità d’ufficio. “Ma questo come è evidente non è più sufficiente”, ha ammesso il ministro, che ieri ha incontrato il titolare del Viminale Matteo Piantedosi: “Voglio sottolineare che i posti di polizia nell’ultimo anno sono aumentati in maniera significativa, e quindi il governo è assolutamente sul pezzo contro quello che è anche un problema culturale. Bisogna in questo momento rapidamente trovare degli strumenti per contrastare questo fenomeno inaccettabile”, ha concluso sottolineando la necessità “di un cambio di marcia culturale”.
I dati
Solo nel 2023 sono state registrate oltre 16 mila segnalazioni di aggressioni a medici e infermieri per un totale di circa 18 mila operatori sanitari coinvolti. Numeri preoccupanti, pochi giorni fa agli ospedali Riuniti di Foggia l’ultimo episodio: medici e infermieri asserragliati in una stanza per difendersi dai familiari di una paziente 23enne morta dopo le complicanze di un intervento chirurgico.