I sondaggi a due anni dalle politiche: FdI cresce del 3,5%, il centrodestra conquista nuovi elettori. Sinistra al palo
A due anni esatti dalle politiche che hanno portato la destra al governo, la luna di miele tra la maggioranza e gli italiani non solo non è terminata, ma prosegue con successo. Il consenso della coalizione da allora è salito del 4,2%, sempre trainato da FdI che da solo ha conquistato il 3,5% in più di elettori. Resta invariato, invece, quello del centrosinistra. È la fotografia che emerge dalla Supermedia Youtrend-Agi e che restituisce dati che non solo sfidano tutti i pronostici del tempo che fu, ma anche le ordinarie dinamiche politiche, nelle quali di solito sul medio periodo è l’opposizione a essere avvantaggiata.
I sondaggi a due anni dalle politiche il centrodestra cresce del 4,2%, trainato dal 3,5% di FdI
Nel dettaglio, nella media “ragionata” degli ultimi sondaggi, FdI si attesta al 29,3%, vale a dire il 3,5% in più della “notte magica” di quel settembre di due anni fa. Cresce anche Forza Italia, che con un +1,3% arriva al 9,4%. Perde qualcosa la Lega, scendendo all’8,2% dall’8,8% di allora. Una lieve flessione ampiamente compensata all’interno della coalizione, dove i numeri parlano della capacità di intercettare nuovi elettori e non di un mero flusso di voti tra gli alleati.
Il centrosinistra resta fermo: travaso di voti tutto interno ai partiti
Proprio quest’ultimo scenario è, invece, quello che emerge dalle percentuali del centrosinistra: il Pd, che arriva al 23,3%, guadagna il +4,2% rispetto al voto di due anni fa, che è pressoché esattamente quello che perde il M5S, che con un -4,1% scende all’11,3%. L’analisi degli altri dati suggerisce però che una dinamica dei flussi più complessa all’interno dello schieramento: Avs, infatti, guadagna il 3,1%, arrivando a un 6,7% che potrebbe aver incamerato diversi voti pentastellati e Italia Viva e Azione, che nel 2022 correvano insieme, sommati fanno il 5,6% (Azione 3,1%, Iv 2,5%) ovvero il 2,2% in meno rispetto a due anni fa che potrebbe aver giovato al Pd. Ciò che appare certo, comunque, è che cambiando l’ordine degli addendi il risultato per il centrosinistra non cambia.