Pompei, dalla città sepolta emergono altri due scheletri intrappolati con monete e preziosi (video)

12 Ago 2024 13:05 - di Redazione
Pompei

Pompei, una miniera davvero inesauribile di testimonianze e informazioni che arricchiscono di nuovi capitoli un volume della nostra storia che ha ancora molto da offrire e rivelare. Stavolta sono i lavori per la messa in sicurezza dei fronti di scavo a svelare nuove informazioni: continuano i rinvenimenti nell’area di scavo della Regio IX, Insula 10 di Pompei, dove sono in corso indagini archeologiche nell’ambito di un più esteso e dettagliato lavoro di assicurazione dei vari punti nevralgici del sito. Il progetto di scavo si inserisce in un approccio più ampio, sviluppato negli ultimi anni con l’obiettivo di migliorare la tutela e l’assetto idrogeologico dei fronti di scavo.

Pompei, dagli scavi per la messa in sicurezza spuntano altre due vittime

L’ultimo ritrovamento allora, di cui è stato appena pubblicato sull’E-Journal degli Scavi di Pompei un primo inquadramento scientifico, è un ambiente all’interno del quale sono state trovate due vittime dell’eruzione, un uomo e una donna. Quest’ultima, trovata sul letto, portava con sé un piccolo tesoro che consta di monete d’oro, d’argento e bronzo, e di alcuni monili tra cui orecchini in oro e perle.

Sono un uomo e una donna intrappolati dall’eruzione in una stanzetta

Il piccolo vano – documenta un esaustivo servizio dell’Adnkronos – un luogo di servizio usato come cubicolo (stanza da letto) provvisorio durante i lavori di ristrutturazione della casa, posto alle spalle del già documentato Sacrario blu e con accesso dal grande salone decorato in II stile, fu scelto come rifugio dalle due persone, in attesa della fine della pioggia di lapilli che, da ore, stava invadendo gli spazi aperti, nel resto della casa.

Pompei, i due raggiunti dalla lava nella stanzetta e impossibilitati a uscire

Lo spazio, grazie all’infisso chiuso, rimase sgombro dalle pomici che riempirono, invece, il salone adiacente, bloccando di fatto la possibilità alle due vittime di riaprire la porta e scappare. Intrappolate nell’angusta stanzetta trovarono la morte col sopraggiungere dei flussi piroclastici.

Gli ultimi istanti di vita e il tesoretto che stringevano a sé

Le impronte nella cenere hanno permesso di ricostruire gli arredi e individuarne l’esatta posizione al momento dell’eruzione: un letto, una cassa, un candelabro in bronzo ed un tavolo con piano in marmo, con la suppellettile in bronzo, vetro e ceramica ancora al suo posto. Il progetto di scavo si inserisce in un approccio più ampio, sviluppato negli ultimi anni con l’obiettivo di migliorare la tutela e l’assetto idrogeologico dei fronti di scavo.

Sulle orme della storia della città sepolta nel 79 d.C.

In base ai dati raccolti in questo periodo, il Parco Archeologico è impegnato a calibrare il proprio approccio, mettendo al centro gli aspetti del restauro, della salvaguardia e dell’accessibilità del patrimonio. E circoscrivendo accuratamente le aree di scavo all’interno della città sepolta nel 79 d.C. Al tempo stesso, importanti investimenti ministeriali e governativi sono destinati a nuovi scavi nel territorio circostante, da Civita Giuliana a Villa dei Misteri e all’antica Oplonti nel Comune di Torre Annunziata.

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