Elon Musk sulle Ong: “Chi le finanzia?”, il duro attacco del Ceo di X alle lobbies del mare e dell’immigrazione

31 Ago 2024 19:00 - di Giulio Fioretti
Elon Musk

Chi finanzia le Ong?“. La domanda esplode su X e a parlare non è un utente qualunque ma Elon Musk, il suo proprietario. Ci sono infinite capacità economiche delle organizzazioni non governative che recuperano i migranti nel Mediterraneo per portarli in Italia. A esprimere perplessità, rendendole pubbliche e facendole arrivare a milioni di utenti in tutto il mondo, è stato l’uomo più ricco del mondo, patron di Tesla e di X, che ha commentato un vecchio video che vede protagonista Giorgia Meloni prima della nomina a Palazzo Chigi.

Le domande di Elon Musk

Come riporta Il Giornale,le Ong sono sostenute dalle donazioni dei privati e dai finanziamenti pubblici che provengono dai propri Paesi di bandiera. Quotidianamente si possono trovare appelli delle stesse sui social in cui usano tutte le tecniche di persuasione per spingere gli utenti a privarsi del proprio denaro per versarlo nel mondo reale. In un ipotetico mondo parallelo in cui non esistessero i social, girerebbero col cappello in mano a chiedere soldi ai passanti o allestirebbero banchetti nelle città per ottenere donazioni, non ottenendo i medesimi risultati”.

Il sostegno della Germania e della Chiesa evangelica tedesca

Al di là dei donatori privati, di cui conoscere l’identità è pressoché impossibile, tanto che in molti pensano che dietro l’anonimato possano nascondersi noti magnati, ci sono anche i donatori pubblici, la cui identità è ben nota. Primo fra tutti il governo tedesco, che su ordine del Bundestag lo scorso anno ha elargito oltre 2 milioni di euro alle organizzazioni governative che operano nel Mediterraneo centrale e che portano i migranti in Italia. Il finanziatore principale, però, potrebbe non essere il governo ma la Chiesa evangelica tedesca, che versa ingenti capitali ogni anno per mantenere funzionanti le navi.

Il solito ritornello del porto sicuro più vicino non regge. L’Onu e tutte le organizzazioni considerano la Tunisia un Paese sicuro, quindi un valido porto per lo sbarco dei migranti. Le sue coste sono sensibilmente più vicine rispetto a quelle italiane per sbarcare i sedicenti naufraghi raccolti nel Mediterraneo.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *