Dalla Ong “Sea-Watch” parole di odio contro la Meloni: “Le auguriamo tutto il male possibile”
L’odio delle Ong contro Giorgia Meloni non conosce limiti. I responsabili della Sea Watch, l’organizzazione tedesca dedita al soccorso in mare di migranti, hanno sfruttato il viaggio odierno del premier italiano e del ministro degli interni Piantedosi in Tunisia per diffondere un messaggio pieno di livore. Parole grezze, ruvide, violente, auspici di eventi nefasti: roba da haters di social, se non fosse che si parla di una Organizzazione Non Governativa che si vanta di fare del bene all’umanità…
Sea Watch e l’inquietante messaggio contro Meloni e Piantedosi
I rappresentanti della Sea-Watch dai social hanno lanciato una violenta invettiva nei confronti del governo Meloni, con toni inauditi e preoccupanti. “I politici del governo italiano, Meloni e Piantedosi, sono oggi in Libia per lavorare con il primo ministro della Libia occidentale, Dabaiba, sulla loro politica migratoria distopica. Auguriamo loro tutto il male dal profondo del nostro cuore“, si legge nel post in lingua tedesca. Sea-Watch dispone anche di un account in lingua inglese, in cui è stato pubblicato un messaggio molto simile ma non uguale, soprattutto nella seconda parte: “Di qualunque cosa parlino, probabilmente mira ad aumentare il numero di uccisioni nel Mediterraneo. Auguriamo loro tutto il peggio“.
L’augurio è piuttosto chiaro ed è inammissibile. I tentativi di ingerenza delle organizzazioni non governative tedesche, spesso finanziate dal Bundestag, sono continue e tollerate. Il messaggio non è stato, però, tradotto in italiano dalla Ong, come riporta Il Giornale.
La dura replica della Meloni
“La Ong Sea Watch, che non ha nulla da dire sugli scafisti che si sono arricchiti uccidendo migliaia di persone, augura a noi ‘tutto il male possibile dal profondo del cuore’ perché andiamo in Libia a confrontarci su come fermare l’immigrazione illegale creando sviluppo. Un cuore bizzarro, c’è da dire”, scrive su X la premier Giorgia Meloni. “In ogni caso, il Governo italiano continuerà a lavorare per fermare la tratta di persone, l’immigrazione clandestina e le morti in mare. Che a loro piaccia o meno”, conclude.
Fratelli d’Italia: “Frasi vergognose”
Immediata la reazione di Fratelli d’Italia. “Vergognosi i toni e i termini usati su X da Sea-Watch che, commentando la missione in Libia del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ha augurato loro ogni male ‘dal più profondo’ del cuore. Gravissimo l’incitamento all’odio verso un governo che si sta battendo per contrastare i trafficanti di morte e creare le basi per garantire condizioni di vita migliori in Africa grazie al piano Mattei. Chiediamo una condanna unanime per quanto accaduto”, dice Tommaso Foti, capigruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati.
“Esprimo sdegno assoluto per le esternazioni a mezzo social dell’Ong SEA Watch, contro il Governo italiano, proprio mentre il presidente Meloni e il ministro Piantedosi sono in Libia al Trans-Mediterranean Migration Forum, per promuovere il dialogo tra nazioni europee ed africane. Si dicono associazione umanitaria ma augurano il peggio alle istituzioni, un’offesa sfrontata e indegna all’Italia, che non possiamo accettare”, dice il deputato Giandonato La Salandra.
Il senatore Raffaele Speranzon parla di brutale inciviltà: “La nota Ong augura tutto il male ai nostri due rappresentanti istituzionali. Si parla tanto in questi giorni, soprattutto a seguito dell’attentato a Donald Trump, della necessità di moderare i toni, eppure a sinistra troviamo sempre qualcuno che non sa resistere alla tentazione di gettare fiumi d’odio all’indirizzo degli avversari politici. Purtroppo taluni a sinistra non si smentiscono mai”, dice Speranzon.
Se il caso Trump non ha insegnato niente
Appena quattro giorni fa il candidato alla presidenza americana, Donald Trump, ha subito un attentato da cui è uscito vivo per miracolo. Un fatto del genere avrebbe dovuto far riflettere sulle parole da usare, che a volte pesano come pietre, ma evidentemente tutto questo non vale per Sea Watch, che ritiene di poter usare impunemente un linguaggio così violento nei confronti di un primo ministro di un Paese estero. Forse molti finanziatori italiani della Ong coglieranno l’occasione per dissociarsi evitando di contribuire alle spese dell’associazione. Sarebbe una bella lezione di civiltà.