La Spagna domina l’Italia ma niente disfattismo: stringiamoci a coorte, l’Europeo non è finito
La Spagna ci ha dominato per 90 minuti. Inutile fare giri di parole. L’1-0 finale è merito di uno straordinario Donnarumma, considerando l’enorme mole di gioco delle furie rosse e le tantissime occasioni da gol avute. C’è tanta delusione in giro per gli azzurri di Spalletti. Giustificata per la prestazione della squadra, del tutto esagerata se si considera che i tornei sono imprevedibili e ogni partita va considerata a sé.
La Spagna e il gioco olandese
La nazionale iberica è uno squadrone, una delle favorite del torneo. Ha un gioco all’olandese, fatto di verticalizzazioni e di giocate di prima, con due esterni, Yamal e Williams, che ieri sembravano imprendibili. E poi un calciatore, Marc Cucurella( appena acquistato dal Chelsea) che ieri ha dominato da solo tutto il nostro centrocampo. Attenzione, però, a non commettere un errore fatale: non sempre i favoriti e le squadre che giocano benissimo all’inizio vincono poi il torneo.
La partita con la Croazia e le scelte di Spalletti
Fra tre giorni giocheremo la partita decisiva contro la Croazia. Ci basta un punto per arrivare secondi nel girone e passare agli ottavi, mentre una sconfitta ci porterebbe a sperare nei ripescaggi che riguardano le quattro migliori terze. Spalletti quasi sicuramente farà dei cambi. Di Lorenzo è in un momento di grande crisi e al suo posto potrebbe giocare Darmian. Stessa cosa a centrocampo, con Cristante al posto di Frattesi, mentre Retegui insidia l’incerto Scamacca. La Croazia è una squadra “vecchia” ma temibile e avrà un solo risultato a disposizione.
Le critiche al Ct e il ruolo del selezionatore
Le critiche al ct sembrano ingenerose. Un conto è allenare un club e costruire un’identità di gioco, un altro una nazionale in cui si è più che altro selezionatori. Spalletti ha perso Berardi e Zaniolo per infortunio, non ha convocato Politano e Orsolini per scelta tecnica, ha puntato sul giovane Fagioli, reduce dal lungo stop per le scommesse. Ha scelto i migliori? Probabilmente, ma ognuno avrà la sua versione. La Spagna gioca in quel modo non solo per la qualità diversa dei singoli, ma per una mentalità che riguarda tutto il suo calcio e, soprattutto, perché tutti i club investono nei settori giovanili, mentre da noi i calciatori italiani hanno ancora poco spazio.
Perché non bisogna essere disfattisti
In ogni competizione a squadre la cosa più importante è passare il primo turno. Negli scontri diretti tutto può accadere. Rivincere l’europeo non è impossibile ma non è nemmeno un obbligo. Arrivare tra le prime otto sarebbe già un buon risultato per ricostruire e partecipare, dopo due incredibili eliminazioni, al prossimo mondiale. Quindi, palla al centro e testa alla Croazia. L’Italia è ancora viva.