Solidarietà a Rubio, ma la smetta di avvelenare i pozzi: Pacifici non dice quello che si vuol far credere

17 Mag 2024 15:51 - di Viola Longo
chef rubio pacifici

Il brutale pestaggio subito da Gabriele Cherubini, più noto come chef Rubio, non ha alcuna giustificazione possibile. Non è scusabile, non è comprensibile. La solidarietà all’uomo deve essere totale, senza bisogno di aspettare di capire chi e perché lo abbia massacrato. Ciò detto preoccupa – tantissimo – che questo episodio inqualificabile, invece di rappresentare il momento per dire “basta, si è passato il segno”, sia diventato il fulcro di un’opera di disinformazione squallida, che lo stesso Rubio sta alimentando.

Rubio accusa del pestaggio “gli sgherri della mafia sionista”

Cherubini ha immediatamente accusato del pestaggio “gli sgherri della mafia sionista”. È quello che lui crede e spetta agli investigatori fare luce su quanto accaduto. Non entriamo nel merito della reazione a caldo di un uomo ridotto in quelle condizioni. Il merito in cui invece non solo si può, ma si deve entrare, perché ci riguarda tutti, è quello della propaganda che si è messa in moto. Dopo la denuncia di Rubio, ha preso a circolare e ad avere ampia condivisione un video di Riccardo Pacifici che sembra minacciare spedizioni punitive contro Orsini, D’Orsi e lo stesso “chef”. Cherubini lo ha condiviso su X, dove ha condiviso tra l’altro un meme che ne è tratto e una polemica su un post critico, poi cancellato, della giornalista Tiziana Ferrario.

Il video delle presunte minacce di Riccardo Pacifici è un fake

La clip che circola si apre con Pacifici che fa riferimento alla legge Mancino, dicendo “la applicheremo con i cuochi che fanno post antisemiti, istigano alla violenza” e si chiude con lui che dice “Orsini, D’Orsi vi veniamo a prendere”. È chiaro che è una frase che fa saltare sulla sedia. Solo che quella frase, pronunciata nel corso della manifestazione pro Israele del 10 ottobre, non si conclude affatto così. Nell’integrale Pacifici torna invece al punto da cui era partito, la legge Mancino, e ciò che dice davvero è “vi verremo a prendere, ma non con la forza, il ministro (chiaramente inteso come simbolo della legge, ndr) vi verrà a prendere”. Pacifici in quel discorso ha insomma detto che la comunità ebraica avrebbe denunciato ogni caso di antisemitismo che avesse ravvisato, e così effettivamente ha fatto in questi mesi. È evidente che quelle poche parole espunte sono cruciali per il senso dell’intervento e qualificano il video che sta girando come un’operazione per alimentare l’odio, chirurgica come il taglio operato. Perché? Chi vuole questo? Chi ne farà ancora le spese? C’è qualcuno davvero convinto che questo possa giovare al destino del martoriato popolo palestinese? Se c’è, gli sveliamo un segreto: non è così. Il volto insanguinato di Rubio racconta qualcosa di intollerabile. Ma attenzione a credere che lo stesso non valga anche per il video tagliato di Pacifici.

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