Slovacchia: l’attentatore di Fico è di sinistra, ma non si può dire. “E’ un vecchio poeta pacifista…”

16 Mag 2024 8:37 - di Luca Maurelli

Cinque colpi di pistola, due ferite al braccio e una all’addome, una lunghissima operazione e condizioni definite gravissime. E’ in coma farmacologico Robert Fico, il primo ministro slovacco vittima ieri di un attentato. Ma a rassicurare sulla salute del premier, è stato in serata il vicepremier Tomas Taraba, spiegando che Fico “sopravviverà” e che non si trova più in pericolo di vita. Le prossime, comunque, saranno ore decisive.

L’attentatore è stato arrestato subito, con le cattive, e ha rivendicato il gesto come “politico” ma chissà perché è stato subito bollato dai grandi giornali di opinione come un mezzo mattocchio, un poeta, quasi con un contorno romantico, peraltro anche pacifista, come dimostrano il porto d’armi e le pistolettate a Fico… E, tanto per fare un esempio, a differenza del contestatore di Stefano Massini al Salone del Libro di Torino, un anziano delirante che inneggiava a Hitler subito bollato dai giornali vicino alla sinistra come un pericoloso destrorso, in questo caso il signor Jurai Cintula Bran viene definito da giornali come “Repubblica” un  “pacifista”, “poeta”, “anziano”, un mezzo pazzo, contestatore del regime “orbaniano” di Fico, si sorvola sulle sue posizioni filo-russe e sulle sue posizioni xenofobe. Non è solo un estremista politico mosso da odio e ferocia contro le istituzioni democratiche, come sarebbe stato se fosse stato “di destra”. Se i violenti sono di sinistra, sono pacifisti fuori di testa, altrimenti pericolosi fomentatori di odio mossi da integralismo neonazista. Un grande classico. Oggi non c’è allarme neonazista nel “continente nero”, per fortuna l’attentatore è di sinistra, anzi no, è un poeta. Un po’ maledetto, magari, una sorta di Baudelaire col pistolino.

Populista, filorusso che guarda all’Ungheria: la linea di Fico

Juraj Cintula, 71 anni, ex dipendente di una società di sicurezza privata e autore di poesie, aveva un obiettivo politico. “Ho sparato perché disapprovo le sue politiche”, avrebbe detto durante il primo interrogatorio. Il portale web aktuality.sk l’ha definito “un uomo di sinistra”. Cintula sarebbe noto anche per essere un sostenitore del partito d’opposizione ‘Slovacchia progressista’, precisa l’agenzia di stampa slovacca APA.

Ma un altro dato che viene un po’ sottaciuto è che anche Robert Fico è di sinistra, anche se “orbaniano”, quindi un compagno che sbaglia, peraltro, altro dato gravissimo… vincitore delle elezioni dello scorso settembre nel Paese: il suo governo da ottobre ad oggi da manifestazioni e proteste contro le politiche che, nei timori dell’opposizione, appaiono tese a spostare la Slovacchia su un corso simile a quello dell’Ungheria di Viktor Orban. L’attentatore è dunque un anti-orbaniano, non solo un vecchio pazzo…

Il partito di Fico espulso dai socialisti europei

La maggioranza che sostiene il governo di Fico – il cui partito Smer-Sd è stato espulso dal Partito Socialista Europeo per essersi alleato con il Partito nazionale slovacco (Sns), formazione di estrema destra – a febbraio ha approvato una legge per sciogliere l’ufficio del Procuratore speciale anti-corruzione, ridurre le pene per corruzioni e crimini fiscali e le protezioni per gli informatori. Allarme e critiche interne ed esterne sono state provocate dalle mosse del governo, lo scorso aprile, per abolire l’emittente pubblica e sostituirla con un altro organismo, con l’obiettivo – hanno denunciato esponenti dell’opposizione – di dare al governo il pieno controllo di radio e televisione pubbliche.

A rafforzare la posizione di Fico è arrivata ad aprile l’elezione alla presidenza di Peter Pellegrini, leader di Hlas-Sd stretto alleato di Fico. l 15 giugno si insedierà al posto di Zuzana Čaputová, la prima presidente donna della Slovacchia, che aveva annunciato di non volersi candidare alla rielezione dopo aver ricevuto minacce di morte

 

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