Moschee, ok della Camera alla legge di FdI contro l’abusivismo. Foti: “Stop a garage per luoghi di culto”

7 Mag 2024 20:43 - di Adriana De Conto
Moschee FdI

Via libera dell’Aula della Camera alla proposta di legge di Fratelli d’Italia, a prima firma di Tommaso Foti, che prevede una stretta sulle sedi usate da associazioni di promozione sociale che svolgono attività di culto: incluso la trasformazione in moschee e madrase di luoghi inizialmente previsti per altre destinazioni. Il via libera è arrivato con 135 sì, 112 no e 5 astenuti. Il testo passa ora all’esame del Senato. Si tratta di una battaglia storica di FdI. E’ lo stesso capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera a spiegare l’importanza di questo risultato.

Foti: “Regole chiare. Stop a magazzini e garage per luoghi di culto”

“L’approvazione della proposta di legge è un passo avanti verso regole minime e limiti chiari che pongano un freno alle situazioni di abusivismo. Che hanno permesso di utilizzare garage, capannoni, magazzini, per finalità diverse da quelle proprie: svolgere attività di preghiera in spazi non dotati delle relative destinazioni urbanistiche. E privi di norme di sicurezza o di accessibilità minimi. Per Fratelli d’Italia era importante intervenire sull’elusione di una legge che ha finalità ben precise; e di favore per le associazioni di promozione sociale, la cui attività e le cui finalità sono dettagliatamente elencate e previste; mettendo un freno ad interpretazioni illegittime, disconosciute come tali dalla giurisprudenza amministrativa”.

Moschee, la sinistra va in tilt. Rossi: “Non hanno letto la legge”

La legge Foti è equilibrata e non va in alcun modo a minare la libertà di culto come erroneamente ha sottolineato la sinistra. Che evidentemente non ha letto con attenzione la modifica alla legge che riguarda gli enti del terzo settore. In Italia i luoghi di culto sono chiaramente indicati negli strumenti urbanistici e nulla hanno a che vedere con questa legge. Al contrario si tratta di una legge che colpisce l’abuso nell’applicazione di una norma sugli enti del terzo settore. E che corregge un testo lacunoso che consentiva una gran confusione nelle nostre città e nei nostri quartieri“. Sono le parole del  deputato di Fratelli d’Italia Fabrizio Rossi. “Per questo, è un bene porre regole certe che, dal punto di vista urbanistico ed edilizio fissino dei limiti su alcuni enti di terzo settore che sporadicamente svolgono attività di culto. Legiferare in tal senso vuole dire tutelare coloro che hanno accesso a determinati locali, sedi di enti del terzo settore”, afferma.

Moschee, De Corato: “La legge pone norme contro l’abusivismo”

La sinistra tuona contro la presunta stretta sulla liberà religiosa. Risponde Riccardo De Corato, vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali ed ex vicesindaco di Milano: “La legge attuale, nata per aiutare circoli culturali e associazioni sportive dilettantistiche ad essere riconosciute e procurarsi una sede senza troppi aggravi burocratici, è diventata ben presto un espediente. Utilizzato da parte della comunità islamica per creare moschee nella sostanziale impossibilità ad intervenire da parte delle Forze dell’Ordine. Noi pensiamo che ci debba essere necessariamente una programmazione, una concertazione con gli enti territoriali, con le Regioni, con i Comuni e con il Governo. L’attuale situazione ha portato – precisa De Corato- a Milano, alla creazione di dodici moschee abusive ubicate in scantinati; o negozi che non possiedono i minimi requisiti per ospitare in sicurezza centinaia di persone”.  Il che è inaccettabile- denuncia l’esponente di Fdi – perché non permette allo Stato un efficace gestione della situazione urbanistica e sociale dei luoghi di culto:alcuni dei quali a rischio infiltrazioni del terrorismo islamico, com’è il caso della moschea di via Jenner a Milano”.

Bellucci: “Una battaglia di civiltà”

“Non si tratta – spiega ancora De Corato – di limitare la libertà religiosa: chiunque è libero di professare la propria fede;ma non deve farlo a discapito della sicurezza”. Si tratta di “una battaglia di civiltà che Fratelli d’Italia – sottolinea Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali – porta avanti sin dalla scorsa legislatura. Non vi sono dubbi di legittimità costituzionale: la norma, infatti, non riguarda l’esercizio del culto in sé, ma solo la fruizione di una disposizione di deroga; pensata appositamente e tassativamente per alcune attività a beneficio della collettività elencate dall’articolo 5 del Codice del Terzo Settore. A chi sta inventando in queste ore polemiche strumentali voglio segnalare che la nuova norma, oltre a fare chiarezza e a evitare contenziosi, introduce una misura di garanzia per la sicurezza fisica delle persone che si trovano a esercitare il culto in quei locali, garantendone l’adeguatezza urbanistica a questo scopo”. Il prossimo step, aggiunge Bellucci, “è l’adozione di un decreto interministeriale su iniziativa del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che coinvolge il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, per dettagliare criteri di compatibilità e sostenibilità, a garanzia di chi si riunisce per pregare, in locali che, per l’appunto, devono avere le caratteristiche infrastrutturali adeguate per quell’utilizzo specifico”.

Arrivano le minacce dal mondo islamico radicalizzato: “Il Vaticano e Roma cadranno”

Le ripercussioni non tardano ad arrivare, già piovono le prime minacce dai settori più radicalizzati contro il provvedimento. “L’Islam sta arrivando e governerà il mondo con forza, jihad e preghiera”, si legge in un messaggio lasciato sotto la notizia riportata da una testata tunisina. La rilancia il Giornale. La stessa persona, poi, aggiunge: “Sii solo un elemento efficace nel sostenere l’unità e la vittoria della fede per far uscire le persone dall’oscurità. Non importa il risultato, le piaghe sono inevitabili”. Un’altra persona, riferendosi in modo preciso all’Italia, aggiunge: “Alla fine il Vaticano e Roma cadranno nelle mani dei musulmani. Questa è una promessa di Allah“.

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