Monfalcone, il Tar dà ragione alla sindaca: le moschee sono abusive e restano chiuse. Ricorsi respinti

18 Gen 2024 10:03 - di Angelica Orlandi
Monfalcone moschee

Le due moschee di Monfalcone sono abusive, vanno chiuse. La sindaca Anna Maria Cisint messa alla gogna dalle sinistre aveva ragione. Almeno questa è la sentenza del Tar che ha risposto ai due ricorsi presentati dai centri culturali islamici Darus Salaam e Baitus Salat. La cittadina abitata da una considerevole presenza musulmana aveva conosciuto disordini poco prima di Natale proprio per la decisione di chiudere i due centri in quanto non idonei ai requisiti di sicurezza. Una manifestazione di piazza di immigrati islamici – spalleggiata dalla sinistra- aveva dato modo alla stampa progressista di dare fiato alle trombe propagandistiche: “La sindaca (leghista) vieta la preghiera”, titolavano siti e quotidiani.

E’ stato così che i ricorsi dei due centri islamici sono stati rispediti al mittente con i decreti, pubblicati oggi, del presidente del Tar. Ne dà conto il Piccolo, che informa che l’udeinza è fissata per il prossimo 7 febbraio. E, nel frattempo, l’ordinanza del sindaco resta valida. Il Tar del Friuli Venezia Giulia conferma la correttezza giuridica delle decisioni assunte dalla Cisint. I due Centri Culturali islamici avevano infatti chiesto il giudizio monocratico dell’organo di giustizia amministrativa al fine di ottenere la sospensione immediata dell’efficacia delle due ordinanze in attesa della valutazione di merito. A sua volta, il Comune di Monfalcone si era costituito in causa con l’avvocato Teresa Biliani-. Chiedendo il rigetto anche dell’istanza cautelare monocratica. La decisione – con due distinti decreti del presidente del Tar, Carlo Modica de Mohac – ha rigettato le richieste delle due associazioni islamiche confermando la validità dei due provvedimenti comunali.

Era il 15 novembre scorso quando la Cisint aveva deciso di chiudere due centri culturali convertiti, in modo improprio, a luoghi di culto. Il parroco di Monfalcone, don Flavio Zanetti – ricorda il Giornale- aveva cercato di distendere gli animi, invitando gli islamici a pregare nei locali adiacenti all’oratorio. Ma ci fu un rifiuto. Poi il clima degenerò sotto Natale, con lo sfregio al presepe e la vandalizzazione del Bambinello ridotto in frantumi da vandali ancora ignoti. Certo, il tutto non giovò alla serena convivenza.

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