Migranti, la Germania sulle orme dell’Italia. La ministra tedesca: guardiamo con interesse al patto Meloni-Rama
Migranti, la Germania sulle orme dell’accordo tra Italia e Albania: con la ministra dell’Interno tedesco, Nancy Faeser a confronto sul tema con il nostro titolare del Viminale, Matteo Piantedosi, per chiarimenti e suggerimenti a riguardo. Del resto, che la strada intrapresa dal governo Meloni sulla gestione dei flussi e per contrastare le migrazioni irregolari è quella giusta, non lo dicono soltanto i numeri. Ma lo conferma anche il fatto che la strategia di Palazzo Chigi – in particolar modo con l’accordo stipulato tra Roma e Tirana – è sempre di più seguita e presa a modello dai Paesi partner d’Europa che, di giorno in giorno, fallito il modello Gran Bretagna della delocalizzazione in Ruanda, vedono nel patto stretto tra la premier Meloni e il primo ministro albanese Edi Rama, un esempio da emulare e adottare.
Migranti, la Germania sulle orme del patto Meloni-Rama
La riprova sta nel fatto che, se appena qualche giorno fa abbiamo dato notizia di come siano già 15 i Paesi che hanno chiesto alla Commissione di trovare «nuove soluzioni» per trasferire più facilmente i migranti verso Paesi al di fuori dell’Unione Europea, anche durante le operazioni di salvataggio in mare, oggi – aggiornando sul tema – corre l’obbligo di segnalare che, oltre al cancelliere tedesco Olaf Scholz e all’opposizione cristiano-democratica (Cdu), anche la ministra dell’Interno tedesca Nancy Faeser ha sostenuto esplicitamente di seguire «con interesse» come potrebbero funzionare le procedure di asilo in Paesi terzi sulla base del “modello Albania” impostato dall’Italia. Prendendo contestualmente le distanze da quello britannico, detto “Ruanda”.
La ministra dell’Interno tedesca si consulta con Piantedosi
«Guardo con interesse a ciò che l’Italia sta facendo insieme all’Albania», ha detto l’esponente socialdemocratica (Spd, come il cancelliere) in un’intervista al settimanale tedesco Stern. A differenza del discusso “modello Ruanda”, l’Italia vuole gestire le procedure di asilo in Albania, il che è qualcosa di diverso, ha spiegato Faeser, e sintetizza il sito del settimanale. «È un modello interessante cu cui mi sto confrontando con il mio collega italiano», Matteo Piantedosi, ha detto la ministra dell’Interno tedesca. Non solo. Nel definirsi pragmatica in materia di politica migratoria, Faeser ha anche sottolineato: «Dubito che le procedure di asilo possano essere gestite su larga scala in un Paese piccolo come il Ruanda»: «Quanti rifugiati ha accolto finora il Ruanda per altri Paesi? La Gran Bretagna ha grandi difficoltà in questo ambito, per usare un eufemismo», ha spiegato la ministra tedesca.
Migranti, quando Scholz disse: seguiremo con attenzione il modello albanese
Del resto, già nel novembre scorso Scholz aveva detto: «Seguiremo con attenzione» l’attuazione del modello albanese. Il quale, anche secondo quanto dichiarato a marzo dal leader della Cdu, Friedrich Merz, potrebbe essere di «esempio» per la Germania. E anche se per Faeser resta sempre molto importante continuare a concentrarsi su una migliore protezione delle frontiere esterne e su procedure più rapide, come previsto dalla riforma del diritto d’asilo dell’Ue, scrive ancora lo Stern, attualmente il governo federale sta valutando se, e a quali condizioni, le procedure di asilo in Paesi terzi sarebbero legalmente possibili.
Faeser: «Guardo con interesse a ciò che l’Italia sta facendo insieme all’Albania»
Tuttavia, la domanda centrale rimane: «Quale Stato sarebbe disposto ad accogliere un numero significativo di rifugiati? Quale Paese garantirebbe la sicurezza di queste persone e le rimpatrierebbe in caso di diniego dell’asilo? E tutto ciò nel rispetto dei diritti umani», ha concluso Faeser. Domande in attesa di risposta su cui la Germania sta lavorando. Seguendo, da vicino, l’esempio dell’accordo Italia-Albania.