La Russia congela 463 milioni di euro a Unicredit, nel mirino anche Deutsche Bank. Si attiva la Farnesina

19 Mag 2024 11:58 - di Laura Ferrari
Unicredit

Un tribunale di San Pietroburgo ha ordinato il sequestro di beni per un valore di oltre 700 milioni di euro appartenenti a tre banche europee, UniCredit, Deutsche Bank e Commerzbank. Il congelamento – come riferisce il Financial Times – “segna una delle più grandi mosse” contro i gruppi stranieri dopo che la maggior parte delle banche internazionali ha ritirato o liquidato le proprie attività in Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina.

Alla base del maxi sequestro le contestazioni di Ruskhimalliance, una filiale di Gazprom, per la mancata realizzazione di un impianto di trattamento del gas e di impianti di produzione di gas naturale liquefatto a Ust-Luga vicino a San Pietroburgo. Un contratto in proposito era stato firmato a luglio 2021 ma sospeso dalla società di ingegneria tedesca Linde dopo il varo delle sanzioni dell’UE. Ruskhimalliance si è così rivolta alle banche garanti, che si sono rifiutate di adempiere ai loro obblighi perché “il pagamento alla società russa potrebbe violare le sanzioni europee”. In dettaglio il tribunale ha sequestrato beni di UniCredit per un valore di 463 milioni di euro, pari a circa il 4,5% dei suoi asset nel paese, mentre il congelamento dei beni di Deutsche Bank è pari a 238,6 milioni di euro.

La Bce chiede alle banche Ue di lasciare la Russia: il timore di ritorsioni Usa

Il FT spiega che la corte ha inoltre stabilito che la banca tedesca non può vendere le proprie attività in Russia senza l’approvazione del presidente russo Vladimir Putin. Ancora ignoti i dettagli dell’azione nei confronti di Commerzbank, per i quali Ruskhimalliance ha chiesto un congelamento fino a 94,9 milioni di euro. Nell’elenco dei garanti peraltro figurano anche la Bayerische Landesbank e la Landesbank Baden-Württemberg: anche contro di loro la società russa ha intentato una causa presso il tribunale di San Pietroburgo. Ad aprile un tribunale russo aveva ordinato il sequestro di fondi per oltre 400 milioni di dollari da parte di JPMorgan Chase a seguito di un ricorso legale da parte della banca statale russa VTB ma una successiva sentenza avrebbe annullato parte del sequestro. La vicenda sarà al centro del “tavolo Russia”, convocato per lunedì mattina dal ministro degli Esteri Antonio Tajani alla Farnesina con aziende e istituzioni impegnate nel mercato russo.

Unicredit deve fornire alla Bce i dati sugli investimenti in Russia

La Bce ha intanto intimato a tutte le banche dell’Eurozona che operano in Russia di accelerare i loro piani di ritiro, per timore di essere colpite da misure punitive da parte degli Stati Uniti. Lo riporta il Financial Times. Gli istituti di credito devono dunque fornire al regolatore un piano d’azione per le loro attività in Russia già a giugno. La settimana scorsa, l’austriaca Raiffeisen Bank International (Rbi) è stata costretta ad abbandonare un accordo per lo scambio di asset tra Russia ed Europa dopo le pressioni delle autorità statunitensi.

La Bce ha invitato le banche dell’Eurozona a cercare un’uscita dalla Russia da quando Mosca ha lanciato la sua invasione su larga scala dell’Ucraina nel febbraio 2022. Anche UniCredit è entrata nel mirino della Bce. All’istituto italiano è stato chiesto di fornire alla banca centrale una ripartizione dettagliata dei piani per le loro operazioni entro il primo giugno. Nel 2023 UniCredit ha ricevuto 137 milioni di euro dalla sua controllata russa.

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