Gestione migranti, il cambio di passo nei dati: da inizio anno 1.639 rimpatri, in aumento rispetto al 2023

10 Mag 2024 21:18 - di Redazione
Migranti

Migranti, sulla gestione dei flussi e l’accoglienza coatta e indiscriminata. O meglio, sulla necessità di coniugare il rispetto delle regole e il controllo dei flussi migratori con l’integrazione degli stranieri e l’integrazione di coloro che chiedono asilo, garantendo l’ordine la sicurezza pubblica, il cambio di passo voluto e messo in atto dal governo Meloni con accordi e trasferte internazionali si vede eccome: a quanto si apprende dai dati del Ministero dell’Interno, rispetto ai precedenti, le ultime rilevazioni indicano un aumento dei rimpatri rispetto ai periodi analoghi di anni precedenti. Nel dettaglio allora, di cui dà conto anche l’Adnkronos, dal 1 gennaio all’8 maggio 2024 sono stati effettuati 1.639 rimpatri, in aumento rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente quando erano stati 1.578.

Migranti, dimezzato il numero degli sbarchi nei primi tre mesi del 2024

Non solo. I rimpatri complessivi nel 2023 sono stati 4.743, in aumento di circa il 10,5% rispetto al 2022 quando furono 4.304. Oltretutto, stando ai dati registrati anche solo nei primi tre mesi del 2024, risultano più che dimezzati gli sbarchi di immigrati in Italia rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Che è quanto è emerso dal cruscotto statistico del Viminale pubblicato a fine marzo.

Migranti, i dati del Viminale: da inizio anno 1.639 rimpatri, in aumento rispetto al 2023

Non solo. Perché stando ai dati registrati nei primi tre mesi del 2024, sono più che dimezzati gli sbarchi di immigrati in Italia rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. È quanto emerge dal cruscotto statistico del Viminale pubblicato due giorni fa.

Con i cocenti problemi di sicurezza che attanagliano le nostre città, e che diversi altri recenti report del Viminale indicano come attribuibili per una discreta porzione a immigrati stranieri, il ministro dell’Interno Piantedosi, rispondendo a margine del convegno “Pnrr, opportunità per l’Italia e gli Enti locali”, dopo le polemiche sugli immigrati irregolari presenti sul territorio seguite al grave ferimento di un poliziotto a Milano, ha indicato la linea gestionale anche sul fronte dei Cpr. «È intenzione del governo realizzarne nuovi», ha dichiarato il titolare del dicastero di Via De Pretis. Aggiungendo: «A breve, prima dell’estate, usciremo con le prime individuazioni di un piano complessivo su dove realizzare i Cpr. Prima dell’estate illustreremo le prime ipotesi».

Migranti, Piantedosi annuncia per prima dell’estate un piano per nuovi Cpr

Già, il poliziotto ferito da un 37enne marocchino con precedenti nella Stazione di Milano Lambrate. E le accuse scomposte del sindaco Sala che sul caso ha invocato l’espulsione e deprecato la mancata applicazione del provvedimento. Ma anche la nuova aggressione ad agenti in servizio perpetrata, sempre a Milano, e proprio a ridosso della brutale aggressione al poliziotto ricoverato in gravi condizione al Niguarda, questa volta da un immigrato egiziano appena uscito dagli uffici Polfer di Milano Centrale dove era stato denunciato per rapina e resistenza a pubblico ufficiale, rilanciano il problema della sicurezza. E denunciano casi di reato che coinvolgono stranieri ritenuti responsabili di attività illecite.

Molteni: «Finalmente Sala vuole rimpatri, ora lavoriamo a un secondo Cpr a Milano»

Per questo, «al di là della polemica che ha voluto sollevare in maniera del tutto strumentale, il sindaco Sala ha finalmente compreso un punto fondamentale: la necessità di procedere con i rimpatri degli immigrati irregolari pericolosi. Ebbene, vogliamo dare una buona notizia al sindaco e ai cittadini milanesi che hanno a cuore la sicurezza della città. Con il ministro Piantedosi stiamo ragionando sulla realizzazione di un secondo Cpr a Milano, una struttura di adeguate dimensioni per rimpatriare i tanti migranti irregolari problematici che in particolare gravitano nelle aree delle stazioni», ha dichiarato in una nota Nicola Molteni, sottosegretario all’Interno. «Una struttura – ha quindi proseguito – che dovrà trattenere soggetti altamente pericolosi come l’immigrato che ha tentato di uccidere un poliziotto. Un criminale che era gravato da decreto di espulsione, ma non era trattenuto in un Cpr per mancanza di posti disponibili».

Il problema sicurezza a Milano

«Se il sindaco Sala vuole rafforzare la sicurezza della città, con fatti concreti e non solo a parole, collabori con noi per la realizzazione della struttura al fine di favorire quei rimpatri che lui stesso ora invoca – ha pertanto concluso Molteni –. Se il sindaco ci darà una mano a ripristinare la piena agibilità del Cpr di Via Corelli, danneggiato dagli stranieri trattenuti. E alla realizzazione in tempi brevi del secondo Cpr a cui stiamo lavorando al Viminale, potremo insieme garantire un rafforzamento delle condizioni di sicurezza della città».

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