Un’altra aggressione a Milano: egiziano attacca la polizia, un agente costretto a sparare

10 Mag 2024 11:49 - di Gigliola Bardi
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Nuova aggressione a Milano ai danni degli agenti di polizia da parte di uno straniero. Ancora una volta è avvenuto nei pressi di una stazione, stavolta la Centrale. L’esito è stato tuttavia diverso da quello del drammatico accoltellamento del viceispettore Christian De Martino, ridotto in fin di vita nella notte tra mercoledì e ieri dal marocchino Hasan Hamid alla stazione di Lambrate: i poliziotti sono riusciti a fermare l’egiziano dell’aggressione di stanotte. Ma solo dopo avergli dovuto sparare, ferendolo a una spalla. Il taser non era bastato.

Un richiedente asilo con pratica approvata

L’egiziano, 36 anni, negativo nella banca dati delle forze di Polizia, secondo quanto riferito, era già stato foto segnalato lo scorso 24 aprile 2024 a Belluno poiché richiedente protezione internazionale con pratica approvata. In precedenza aveva fatto istanza ad Ascoli, dove la pratica era stata rigettata per irreperibilità. Dopo il ferimento, l’uomo è stato soccorso e portato immediatamente all’ospedale Niguarda, dove i sanitari hanno accertato che il proiettile non ha intaccato organi vitali.

Il lancio di pietre con una fionda rudimentale e l’intervento della polizia

La nuova aggressione si è verificata intorno alle ore 2.20 di stanotte, gli agenti della Polizia Ferroviaria sono intervenuti in piazza Luigi di Savoia a Milano perché l’egiziano, appena uscito dagli uffici Polfer di Milano Centrale dove era stato denunciato per rapina e resistenza a pubblico ufficiale, si era fermato dando in escandescenza e danneggiando arredi urbani. I poliziotti hanno tentato di bloccarlo mentre agitava una sorta di fionda rudimentale, fatta da pietre chiuse all’interno di una stoffa, e brandiva un pezzo di marmo recuperato da una lastra che poco prima aveva divelto.

Un agente costretto a sparare per fermalo: il taser non era bastato

L’uomo, sotto effetto di sostanze stupefacenti, si è scagliato con violenza contro gli agenti che hanno utilizzato il taser in dotazione nel tentativo di fermalo. Un primo intervento che non è bastato: l’egiziano ha continuato ad avanzare e uno degli agenti ha esploso un colpo di pistola di ordinanza, colpendolo alla spalla sinistra.

L’aggressione subito dopo la denuncia per rapina

Quando ha dato in escandescenze in piazza e poi aggredito gli agenti, l’egiziano era stato appena denunciato per rapina e resistenza a seguito di un intervento, sempre all’esterno della Stazione Centrale, di una pattuglia dell’Esercito Italiano che aveva chiesto l’appoggio della Polfer. L’egiziano aveva rapinato un cittadino marocchino che, portato in ospedale in codice verde a seguito dell’aggressione subita, si era poi allontanato dal pronto soccorso, facendo perdere le proprie tracce.

Il sindacato di polizia: “Rischiata un’altra tragedia”

“Anche stanotte abbiamo rischiato un’altra tragedia“, ha commentato in una nota il segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, Domenico Pianese. “Noi poliziotti – ha aggiunto – dobbiamo limitarci a fare una denuncia a piede libero, rimettendo subito il libertà il denunciato, anche per i reati più gravi; in questo modo abbiamo le mani legate e ci troviamo in difficoltà anche nel difendere i cittadini oltre che noi stessi”. “È necessario agire immediatamente per cambiare la normative a riguardo: chi commette reati violenti, come una rapina, non può essere rimesso in libertà seduta stante, specialmente – ha concluso il sindacalista – se sotto l’effetto di stupefacenti”.

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