Venezia ancora nel mirino degli eco-vandali: blitz alle Gallerie dell’Accademia, proclami deliranti

6 Apr 2024 18:54 - di Gabriele Alberti
Ultima generazione Venezia

Dal sito di nuovavenezia.geolocal.it apprendiamo dell’ultima bravata degli eco-vandali di Ultima Generazione alle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Sei tra ragazze e ragazzi si sono cosparsi le mani di colla e poi si sono attaccati sotto al quadro di Francesco Guardi «Il bacino di San Marco con l’isola di San Giorgio e la Giudecca», sottolineando come i danni della crisi climatica si ripercuotano in primis su Venezia, città fragile già di per sé».

«Il Mose terrà fino a 60 cm di aumento del livello del mare, e poi?», hanno chiesto i giovani, srotolando un cartello con una data: 2044. Data che, secondo gli attivisti, sarà un ultimatum: che succederà dopo? La crisi climatica permetterà la sopravvivenza delle persone? E che vita sarà? I loro ecocatrastrofismi non finiscono mai.  Le proteste ambientaliste reclamate in questa modalità ha stancato l’opinione pubblica al punto da avere reso molte persone insensibili e insofferenti anche ad alcuni aspetti che gli attivisti pongono all’attenzione. La loro tracotanza non conosce fine.

Venezia tre volte nel mirino di Ultima Generazione

Nel momento in cui la guardasala ha cercato di fermare gruppo, è nato un alterco. Da una parte l’invito ad andarsene, a lasciare la sala e a vergognarsi per quanto fatto: cospargersi le mani di colla e poi attaccarsi sotto a un dipinto di Francesco Guardi non è un modo per rendersi interlocutori. Dovrebbero averlo capiuto che non è civile. Dall’altra la domanda arrogante: «Cosa stiamo facendo di male? Se non facciamo così non ci ascoltano. Non stiamo rovinando niente. La crisi climatica tocca anche l’arte» hanno azzardato i ragazzi, ormai con la Digos in sala. Uno dei giovani, ha richiamato in causa il quadro che raffigura, appunto, Venezia e le sue isole e, non senza un po’ di emozione, ha detto di voler solo vivere a Venezia. «Vi preoccupate di preservare il passato, perché non vi occupate anche del futuro? Del nostro futuro?», ha chiesto.

Irremovibili, gli attivisti climatici non si sono schiodati dal pavimento su cui erano seduti a gambe incrociate, nonostante l’invito della polizia che ha proceduto con l’identificazione. Non è la prima volta che Venezia è tesatro dei loro blitz. Uno dei più clamorosi risale al dicembre scorso, quando alcuni esponenti di Extinction Rebellion colorarono di verde l’acqua del Canal Grande. “Venezia è malata” dissero. Rischiando di farla ammalare di più. Il colorante verde nell’acqua non è propriamente un ricostitutente per l’ecosistema della laguna di Venezia.  Il 7 dicembre scorso era stata la volta della Basilica di San Marco conbtro la quale avevano gettato fango 

 

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