Ultima Generazione, ecovandali oltre ogni limite: ora danno del “criminale” al governo Meloni
Si stanno dando la zappa sui piedi gli ecovandali di Ultima Generazione. Quando non imbrattano qualcosa, spargono odio sui social. Un modo veramente bizzarro di accattivarsi l’opinione pubblica, che già non li ama osservandone i metodi violenti e intimidatori. Ora superano il limite: per chiedere un fondo preventivo e permanente di 20 miliardi di euro al fine di ripagare i danni da calamità ed eventi climatici estremi lanciano un messaggio social non propriamente sereno. In un post su X, ecco che si legge un insulto grave all’esecutivo: “E tu? Ti senti al sicuro con dei criminali al governo incuranti dei problemi degli italiani? Partecipa ora!”. le battaglie ecologiste sono un metodo che gli eco-attivisti usano per accanirsi contro il governo Meloni?
Chi “coccola” gli ecovandali di Ultima Generazione
Del resto sono stati abituati male. Coccolati dal Pd a trazione Schlein in chiave antigovernativa, anche alcuni imprenditori si sono lasciati abbindolare dalla loro protesta. Ricordiamo le parole dell’avvocato Arturo Salerni, in difesa dei ragazzi coinvolti nell’azione alla “Barcaccia” a Roma. A suo dire il disegno di legge annunciato dal governo per rendere reato le attività di vandalismo degli attivisti altro non è che “l’individuazione di un nemico da porre di fronte all’opinione pubblica: c’è una rincorsa anche da parte di alcuni media e la politica governativa raccoglie questa specie di domanda ansiosa”. Una balla. Così come un fuor d’opera è stata la reazione dei manager di Gucci. La maison ha donato a Milano un albero di Natale in Galleria. Gli ecovandali di Ultima Generazione vanno e gli tirano secchiate di vernice, in una sorta di crociata contro il lusso.
Gucci sull’albero di Natale imbrattato: “Perché non rimuoviamo la verenice”
E cosa fa Gucci? Risponde per le rime?. Macchè: “Va beh, lasciamolo così imbrattato, perché sostanzialmente è un segnale importante, fa capire anche il senso di questi giovani”. Un modo pilatesco di continuare a fare profitti stratosferici, ma “salvando” la coscienza pseudo- ambientalista. Un’ipocrisia che alimenta una ribellione che non conduce da nessuna parte. In una nota l’azienda del gruppo Kering spiega di aver «scelto di non intervenire e utilizzare l’incidente come spunto di riflessione collettiva». Da anni attiva «nella promozione di un dialogo costruttivo – conclude la maison – Gucci conferma così il proprio impegno a sensibilizzare la comunità attorno a questi temi, pur sottolineando che la responsabilità condivisa non dovrebbe mai tradursi in atti violenti o vandalici».