Venezia, sfregio di Ultima Generazione: fango sulla Basilica di San Marco. Il delirio: “Moriremo tutti”

7 Dic 2023 14:59 - di Gabriele Alberti
Venezia Ultima Generazione

Ultima Generazione non si ferma neanche di fronte a una Basilica. A Venezia un gruppo di attivisti per il clima ha imbrattato l’esterno della Basilica di San Marco, nel corso di un’azione definita “un allarme anti-incendio”. Con un paio di estintori hanno lanciato contro le mura della chiesa del liquido misto a fango, esponendo poi uno striscione con lo slogan “fondo riparazione”.  Poi hanno spruzzato Nesquik sulla facciata laterale destra. Alcune persone che hanno assistito all’accaduto hanno preso di mira gli attivisti, contestando questa forma di protesta per il clima. Sul posto si sono subito recati gli agenti della Digos. E’ accaduto giovedì 7 dicembre, giorno in cui si apre il processo contro gli attivisti di Ultima Generazione per uno dei vari blocchi stradali con cui perseguitano gli italiani.

Gli attivisti di Ultima Generazione: “Venezia sarà sommersa dal fango e moriremo”

Deliranti e apocalittiche le loro parole, come sempre: “Venezia a breve sarà sott’acqua, non ci sarà più niente di tutto questo. Sarà coperta dal fango e moriremo”, ha detto uno dei sei attivisti che poi sono stati portati via a braccia dalle forze dell’ordine. “Se amate questa città così come l’amiamo noi, chiedete insieme a noi al governo di eliminare i combustibili fossili”. I dimostranti si sono rivolti ai turisti, traducendo in inglese i loro slogan affinché tutti potessero capire il motivo della loro azione. “Venezia è condannata, dobbiamo agire ora. Serve un fondo di riparazione”, hanno gridato verso la piazza, reggendo uno striscione che richiamava proprio alla necessità dello stanziamento. Strano modo di chiedere, danneggiando e costringendo a rimediare ai danni.

Zaia: azione a San Marco “assolutamente da condannare”

“Venezia è una città che sta affondando- perché i nostri governi non hanno agito contro la crisi climatica. Oggi chi di voi è qui per fare le foto e vedere questa chiesa ha un privilegio. Siete gli ultimi che potranno vedere questa chiesa sopra il livello del mare”. Affermazioni un tantino farneticanti. “Questa non è la modalità giusta. Rispetto al massimo le proteste democratiche di tutti, ci mancherebbe; soprattutto se riguardano temi così importanti come quello del cambiamento climatico. Ma per il presidente del Veneto le proteste devono essere fatte “in maniera rispettosa non solo della proprietà altrui ma in particolar modo del clima. Se si vuole veramente porre la questione evitiamo di fare manifestazioni come queste che sono assolutamente da condannare“. (Il video è ripreso da Open on line).

Il sindaco Brugnaro. “Non è il vandalismo il metodo corretto per trovare soluzioni”

“Un gesto gravissimo e vergognoso che condanniamo fermamente!”. Sono le prime parole del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. “Ora basta, è legittimo esprimere il proprio dissenso, ma sempre rispettando la legge, il nostro patrimonio culturale e religioso. Sulla difesa dell’ambiente la nostra città opera con azioni concrete. Non è certo il vandalismo il metodo corretto per trovare soluzioni”.

Sangiuliano: “Gesto vile. Chi danneggia paga”

“Non può definirsi, come nelle intenzioni degli eco-vandali, un allarme antincendio, ma un gesto vile e inqualificabile quello posto in essere oggi a Venezia. Uno sfregio a uno dei simboli più illustri del patrimonio culturale nazionale che va sanzionato con fermezza”. Lo dichiara il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “Il Senato ha già approvato il disegno di legge varato dal governo che punisce gli eco-vandali costringendoli a pagare di tasca propria il ripristino delle opere – aggiunge -. Attendiamo il via libera definitivo della Camera. Chi danneggia paga economicamente in prima persona”.

Rampelli: “E’ un atto da codardi”

“Il nuovo atto vandalico di pseudo ecologisti contro la Basilica di San Marco, dimostra incoerenza e stupidità. Scagliarsi contro i beni monumentali e le opere d’arte è come incendiare un bosco o gettare petrolio nel mare: un non senso. Oltretutto per la sua stupidità inibisce qualsiasi forma di ascolto e dialogo. Questi pseudo attivisti ricorrono a mezzi barbari perché non sono all’altezza di pensare altro che deturpare il bello. Così sono buoni tutti ad attrarre l’attenzione. Peccato che l’insofferenza della gente verso costoro produca l’effetto opposto.” Sono le parole del vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli. Che sottolinea: “Bene l’approvazione in Senato della norma punitiva verso gli eco-vandali, che dovranno pagare di tasca loro i costi per il ripristino dei monumenti e delle opere danneggiate. Violare la bellezza del mondo, naturale o monumentale che sia, con l’obiettivo di salvaguardarla, è solo -conclude- un segno d’imbecillità.”

 

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